La rizzagliata



andrea camilleri
La rizzagliata
sellerio
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Amalia, figlia di un deputato di centrodestra viene trovata cadavere. Sotto accusa Manlio, il suo fidanzato. Nonché figlio di un esponente del centrosinistra. La notizia arriva alla sede Rai di Palermo, il cui direttore, Michele Caruso, decide di darla solo nel tg della notte.

Il nuovo noir di Andrea Camilleri parte. Orfano del commissario Montalbano, questa volta. S’intitola La rizzagliata. Che nell’idioma siciliano è una larga rete a forma di campana con maglie strette che si apre in aria e penetra sott’acqua anche grazie al peso di piombini legati alle estremità. I”pisci cchiù stùpiti o ccchiù lenti” ne restano vittime. Ma solo quelli. Perché “quelli cchiù sperti, videnno la riti calare, si scansano ‘n tempo”.

Pur in assenza del suo celebre eponimo, siamo dinnanzi a un Cammilleri d’annata. E se l’organizzazione strutturale del romanzo rientra nell’alveo del suo filone storico (salvo inserirlo in un contesto attuale), l’humus distillato non cambia di una goccia il tradizionale sapore dello scrivere del magnifico autore di Porto Empedocle quando racconta di un delitto e dell’azione del suo commissario.
Una storia ispirata al caso di Wilma Montesi, il cui omicidio nel 1953 diede vita a uno dei primi esempi di prurito di massa del nostro paese legato a un fatto di cronaca nera, anche (o soprattutto) a causa il coinvolgimento di Attilio Piccioni, rampollo di uno dei notabili democristiani più in vista del tempo.

Il motore della storia non è l’investigazione. Praticamente assente. Molto più sangue in quello che si muove attorno al povero cadavere.
I segreti che nascono nelle stanze che contano, le contromosse alle dicerie private subito in scena in arene pubbliche, le sublimi strategie e tattiche di politici interpeti del più autentico bizantinismo del pensiero, la corruzione come unica acqua capace di irrigare il proprio cammino, il linguaggio come mezzo per accumulare confusione e alimentare il senso del vago e non strumento di chiara comunicazione per informare cosa sta accadendo. E poi letti stracolmi di corna vissute. Non ci sono redenti in queste pagine. Perché mancano gli innocenti. Continua ad aggirarsi il gattopardo secolare. Più in forma che mai. Che governa il lancio della rizzagliata. E i pesci che ne restano impigliati sono proprio più fessi.

corrado ori tanzi

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