Michael Cooper, fumettista molto apprezzato, non ha mai avuto rapporti distesi con i genitori di cui è figlio unico. Soprattutto con il padre Robert, severo e distaccato, ma anche con la madre, sbiadita figura di donna totalmente succube del marito.
Quando Robert si scopre malato di cancro allo stadio preterminale e decide di salutare il mondo dall’ospedale di Duhram, Nord Carolina, da dove la famiglia proviene, il figlio è costretto ad accompagnarlo da Austin,Texas, dove ci sarebbero centri oncologici molto meglio attrezzati.
La famiglia parte e Michael decide di approfittare del viaggio per cercare nei luoghi della sua infanzia le risposte ai tanti interrogativi, riguardanti i genitori e la sua nascita, che lo tormentano da sempre.
Perché Robert vuole andare a morire proprio a Durham, la città da cui era fuggito con la famiglia quando lui era un ragazzino? Cosa gli nasconde quel vecchio arcigno e taciturno, veterano della prima guerra del Golfo, con cui non si è mai sentito a proprio agio?
A Durham, ai tempi in cui i Cooper vivevano la’, esisteva un quartiere nero, Hayti, che negli anni Sessanta rappresentava uno splendido modello di sviluppo. Belle case, negozi, bar, ristoranti tipici, la chiesa episcopale, un’ottima scuola… Il sobborgo, alle porte della città, era un’oasi di integrazione e di prosperità . Poi il quartiere era stato inserito forzatamente in un piano di riqualificazione statale ed era stato letteralmente raso al suolo con la promessa che sarebbe stato ricostruito velocemente con migliorie che lo avrebbero legato al cuore di Durham.
Case, negozi e piccole aziende artigianali erano state espropriate. Erano girati molti soldi e l’impresa costruttrice, appartenente a un gruppo di imprenditori bianchi, fra i quali c’era Robert Cooper, si era appropriata di ogni cosa guardandosi bene dal mantenere le promesse. Così al posto del florido Hayti era stata costruita una superstrada per rendere più agevole l’uscita dei pendolari bianchi dalla città . E di quello che prima era un modello erano rimaste solo le macerie.
La maggior parte degli espropriati si era dispersa. Chi era rimasto si era adattato a ricostruire da sé la propria abitazione, il negozio, la bottega, come aveva potuto, dato che i risarcimenti statali non erano mai arrivati. Come sempre succede, la povertà delle risorse aveva fatto sì che le nuove costruzioni dessero rapidamente vita a un ghetto nero malfamato e pericoloso. Uno dei tanti negli Stati del Sud.
Ma, a parte questa mancanza di scrupoli, questa rapacità di stampo razzista, a cui Robert Cooper aveva partecipato, cosa tormenta l’imprenditore morente, che continua a eludere ogni domanda del figlio? E dove è nato Michael? Cos’ha a che fare il mutismo ostinato di Robert e la sua scelta di andare a morire a due passi dalla chiesa sormontata da un vevé, ossia dalla rappresentazione simbolica di una divinità vudú, per il quale sembra provare terrore e attrazione?
Sono molti i dubbi che Michael deve sciogliere se vuole dare un significato alla propria vita, e tutti hanno origine nella sua infanzia a Durham, costellata di elementi inspiegabili, a cominciate dal trasferimento improvviso della famiglia in Texas. Per non parlare del luogo della sua nascita avvolto nel mistero.
Comincia così un’indagine serrata che svela, una dopo l’altra, le piccole e grandi bugie che gravano sul passato dei Cooper. Un’indagine che porterà alla luce un delitto e farà rivivere trascorsi pieni di orrore, sullo sfondo di conflitti razziali mai del tutto cessati in un’America colma sì di opportunità, ma tutte riservate esclusivamente ai bianchi.
Black & White di Lewis Shiner è un documento importante per capire un presente che non riguarda soltanto chi vive al di là dell’Atlantico.
Black & White – Lewis Shiner
Adele Marini