La volontà del male – Dan Chaon



Dan Chaon
La volontà del male
NNeditore
Compralo su Compralo su Amazon

Dustin Tillman è uno psicologo sufficientemente soddisfatto del suo lavoro, ha una moglie avvocato e due figli adolescenti (una tipica rassicurante famiglia della middle class americana), una vita caratterizzata da un susseguirsi di cose banali, che a volte potrebbero anche identificarsi in una moderata felicità. Ma il passato di Dustin non è affatto ordinario, perché ha perso genitori e zii in una strage avvenuta quando era bambino. Con l’improvvisa grave malattia della moglie e l’arrivo di un enigmatico paziente, fissato nello stanare un fantomatico killer che annega studenti universitari, la sua vita inizia un’inesorabile e inarrestabile discesa verso le tenebre del male.
Apparentemente, la trama di La volontà del male potrebbe rientrare nel mistery, ma Chaon ha scritto un libro che va ben oltre il genere, in una dimensione quasi metafisica e certamente filosofica. Le prime pagine sono una sfida al lettore: le continua alterazioni dei piani temporali ci immergono nella dissociazione interiore dei personaggi, nel loro “io” inconsapevolmente frantumato; anche la grafica contribuisce a rendere la dimensione, a volte allucinata, della mente dei protagonisti. La bravura dell’autore consiste proprio nella capacità di trascinare il lettore dentro la vicenda, di coinvolgerlo nell’angoscia dei personaggi, di spingerlo a cercare insieme a loro una verità mutevole, che appena pare svelarsi all’orizzonte subito viene inghiottita in nuovi e inattesi enigmi. Dustin, il protagonista, rimanda ai personaggi pirandelliani, teso alla ricerca di un’identità fluttuante in innumerevoli maschere, incapace di trovare una forma sufficientemente stabile in cui fissarsi; magistrale il finale in cui troverà finalmente, con un metafisico colpo di scena, il riconoscimento di se stesso. La tragedia di Dustin è situata nell’illusione di avere nemica la sorte, la tyche degli antichi greci, convinto che gli si accanisca contro con feroce spietatezza, ma ignorando di essere proprio lui l’ostacolo che grava sulla sua esistenza. Ė il tema della memoria il fil rouge del romanzo, tema cardine della psicanalisi (non per nulla Dustin è uno psicologo): quanto è attendibile ciò che ricordiamo? Quanta verità c’è nel passato? Ė possibile ricostruire il nostro passato o quello che noi crediamo di aver vissuto altro non è che una ricostruzione inattendibile, fondata sulla nostra immaginazione? Una massima di Lao ossessiona il nostro protagonista e dice che il nome che può essere interpretato non è il vero nome. Qual è dunque il vero nome? Chi è l’omicida dei genitori di Dustin? Forse il colpevole deciso dal tribunale? Chi è il misterioso killer di giovani universitari? Soprattutto, esiste o è un’illusione di coscienze allucinate? Si potrà giungere a uno svelamento che consenta di ottenere una sufficiente verità?
La volontà del male non è un romanzo per chi cerca delle certezze, ma rientra nella rara categoria di libri la cui lettura è un’esperienza esistenziale, un confronto con noi stessi. Giustamente Silvia Castoldi, la bravissima traduttrice, lo definisce un romanzo labirinto (e qui sovvengono due maestri, Eco e Borges), la cui originalità sta nel non fornire al lettore il filo per uscirne, nel lasciarlo vagare all’interno di esso, sino alla comprensione che non è necessario giungere alla verità, perché ogni individuo ne possiede una, la propria, e nel mondo si vaga spesso alla ricerca di un senso destinato a sfuggirci. Nel mondo allucinatorio dei protagonisti ognuno mente eppure ognuno è convinto della propria verità, perché accettare quello che è veramente accaduto sarebbe un peso insostenibile per le loro anime fragili e ferite. Dunque, quanta volontà esiste nel male? Ecco uno dei tanti interrogativi con cui Chaon ci invita a confrontarci.  Anche il tema dell’eredità della sofferenza, che colpisce prevalentemente i poveri, fornisce un’altra possibile interpretazione di questo romanzo proteiforme, in cui, a ben guardare, ogni pagina offre lo spunto per domande che non siamo soliti porci.
Dopo la scoperta di Kent Haruf, prosegue da parte di NNE la ricerca di grandi scrittori americani ancora sconosciuti in Italia. Occorrerà sicuramente appuntarsi il nome di Dan Chaon.

Donatella Brusati

Potrebbero interessarti anche...