Stavolta l’introverso investigatore milanese Andrea Brandelli è incaricato dal segretario di una famosa etoile sulla via del tramonto, di scoprire chi ha preso di mira la divina e le invia lettere anonime infarcite di frutta andata a male. Mentre fa la spola fra via Manzoni e l’ortomercato, Brandelli tenta anche, fra molti dubbi, di proteggere l’amore di un giovane extracomunitario e di una ragazza perseguitata dal padre padrone.
Nonostante il suo andare avanti e indietro fra centro e periferia, la scoperta del responsabile avverrà quasi per caso e, dopo aver dipanato l’intera matassa, Brandelli resterà con l’amaro in bocca e la sensazione di essere stato usato.
Andrea Ferrari continua nella sua meticolosa ricerca di un naturalismo assoluto, con l’obbiettivo di creare un personaggio rigorosamente realistico ed inserito in un ambiente completamente rispondente al vero.
Ciò che affascina, nei libri di Andrea Ferrari è l’inesistenza di qualsiasi invenzione: nulla di ciò che è descritto potrebbe dirsi estraneo all’esperienza personale del lettore. Le modeste avventure del protagonista, le sue reazioni, la difficoltà nel decifrare le situazioni, le perplessità e le riflessioni, sono le medesime del lettore medio, e dello scrittore stesso, senza alcuna facile concessione alla fantasia.
In questo modo Ferrari riesce a dipingere con abilità un complesso, variopinto, contraddittorio e a modo suo tormentato, giovane milanese del nostro tempo.
E lo inserisce in una “realtà vera” che è quella autentica della metropoli lombarda così come è vissuta da chi la abita veramente.
Insomma, altro che “bravo Brandelli”, bravo Ferrari!