Cattive

Giannotti
Cattive
Editoriale Olimpia
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Maria Vittoria Giannotti, giornalista di cronaca nera fiorentina per l’Ansa e per Metropoli Day compila un repertorio pregevole e accurato di donne criminali italiane del Novecento. Spiccano i nomi di Maria Oggioni Tiepolo, Maria Dolfi, Leonarda Cianciulli, Rina Fort, Pia Bellentani, Doretta Graneris, Rosalia Quartararo, Milena Quaglini, Gigliola Guerinoni, Maria Luigia Redoli e la contemporanea Erika De Nardo. I racconti sono scritti in presa diretta con stile piacevole e chiaro, l’autrice non esagera con particolari minuziosi e ricostruzioni storiche, ma fornisce al lettore la cronaca dell’evento, il fatto giornalistico senza cedere mai a tentazioni romanzesche. Le storie narrate sono molto efferate e le protagoniste vengono spesso sorprese dai loro stessi delitti che non sempre hanno una spiegazione razionale. La donna killer uccide con motivazioni diverse dall’uomo e soprattutto attira maggiormente l’attenzione del pubblico che si sorprende quando un delitto � compiuto da mani femminili. Le donne di questo libro sono vittime e carnefici, uccidono tra le mura familiari e spesso trovano protezione all’interno dello stesso nucleo parentale. Le storie narrate parlano di violenza, incomprensione, infanzie violate, genitori che non comprendono, sogni infranti, amori forti e frustrazioni. La provincia ha un ruolo negativo nella tipologia dei delitti femminili, cos� come riveste interesse nei crimini in famiglia. La maggior parte degli episodi criminali incomprensibili avvengono lontani dai grandi centri abitati, perch� nella nostra realt� spesso la vita di provincia produce frustrazione, senso di inadeguatezza e difficolt� a superare le aspirazioni tradite. Nel volume troviamo anche molti delitti commessi per calcolo, interesse, ricatto, voglia di protagonismo e di evasione, giochi perversi e satanismo. La donna uccide spesso con il veleno e con il coltello, raramente usa la pistola, ancora pi� difficilmente l’arma bianca e le mani nude. L’autrice affronta con delicatezza una serie di storie terribili, ricostruisce i fatti secondo le cronache d’epoca, non d� giudizi di merito, ma si limita a presentare ventisette figure di cattive prese dalla nostra storia criminale. Un buon libro, documentato, scrupoloso nelle ricostruzioni storiche e piacevole come lettura. Piacer� agli amanti delle storie del brivido, della cronaca nera e della criminologia.