Città in fiamme – Don Winslow



Don Winslow
Città in fiamme
Harper Collins Italia
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Don Winslow non sbaglia un colpo. Dopo più di venti romanzi di successo, l’autore della saga di Art Keller, torna in libreria con “Città in fiamme”, primo capitolo di una nuova, avvincente, trilogia. Un romanzo ambientato a metà degli anni Ottanta nel Rhode Island (dove Winslow è cresciuto e dove vive tuttora facendo la spola con la California) e che racconta la storia di due famiglie mafiose che gestiscono i traffici illeciti del New England. Da una parte il clan irlandese dei Murphy che controlla i moli e i sindacati a Dogtown, dall’altra quello degli italiani che gestiscono i trasporti e il racket della protezione delle attività commerciali nella zona di Federal Hill. I capofamiglia delle rispettive fazioni, John Murphy e da Pasco Ferri, durante gli anni, sono riusciti a mantenere la situazione sotto controllo raggiungendo una solida alleanza e un equilibrio di potere basato sul reciproco rispetto delle zone e degli affari di competenza. Equilibrio che, tuttavia, è destinato a spezzarsi quando entra in gioco una donna che cambierà in modo definitivo il destino delle due famiglie. Il riferimento a Elena di Troia e all’Iliade è ovviamente lampante e salta subito agli occhi, ma “Città in fiamme” è molto di più di una trasposizione moderna del poema epico di Omero. Strizzando l’occhio anche al Padrino di Mario Puzo, racconta una storia di sentimenti forti e legami spezzati. Parla di amicizia, di lealtà e tradimento. Indaga su una nuova generazione di criminali che non è più quella di un tempo dove l’onore, la famiglia e il rispetto venivano prima di ogni altra cosa. Una generazione che, per stare al passo con i tempi, incrementare il proprio giro di affari e soddisfare la brama di potere, è disposta a sacrificare i capisaldi che nessuno si era mai sognato di mettere in discussione.  Jeffery Deaver, parlando del romanzo ha detto che “nessuno più di Don Winslow sa mettere tanta grinta e tanto cuore in un crime” ed è assolutamente vero perché “Città in fiamme” ha una trama avvincente, intensa e coinvolgente, i personaggi risultano convincenti non solo nel loro modo di agire e parlare, ma soprattutto per come sono descritti attraverso l’intera gamma dei sentimenti che governano le loro scelte. E poi, c’è la scrittura di Winslow. Fluida, intensa e avvolgente,  dove i momenti di poesia e di amaro disincanto si alternano ad altri di estrema crudezza. Già, è proprio vero. Don Winslow non sbaglia un colpo. 

Ferdinando Pastori

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