Blind spot – Andrea Novelli, Gianpaolo Zarini



Andrea Novelli, Gianpaolo Zarini
Blind spot
Ink Edizioni
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Jack Barrett è un agente dell’FBI, un “mezzo cowboy”, soprannominato Mad, come un moderno Mad Max, non tanto per l’aspetto fisico, quanto per quel carattere fatto di sbalzi d’umore e “improvvisazioni sul campo che facevano la disperazione del suo capo”. Tiene uno “stecco di un ghiacciolo appeso a un lato della bocca”, indossa “stivali Lucchese di San Antonio, Texas, orlo dei jeans sfilacciato, camicia chiara. Una giacca scura, per una parvenza di convenzionalità. O di velleitaria normalità” e guida “una vecchia Mustang GT500 del ’67, grigio metallizzato, tagliata longitudinalmente da due strisce centrali nere”. Il sonno di Jack Barrett viene interrotto da una serie di efferati omicidi che sconvolgono la costa californiana. La prima è una donna, poi segue l’uccisione di un noto miliardario e poi è la volta di uno stilista. Tutti vittime di qualcuno che sembra non solo provare “soddisfazione” nell’uccidere, ma anche un “sottile piacere” nell’incidere i loro corpi, “il primo bisturi da 2 millimetri aveva fatto il suo lavoro. Egregio, come sempre. Poi era arrivato il turno del secondo, per un’incisione a profondità precalibrata a 0,3 millimetri. Un lavoro di cesello. E, mentre la mano lo guidava, lui aveva avvertito tutti quegli occhi curiosi e critici che gli stavano intorno. Bocche mute, movimenti insignificanti da farli apparire tutti quanti fermi. Impressi su una tela. Tutti a rimirare il lavoro del migliore”. I casi turbano Jack Barrett che è deciso a chiedere l’aiuto della dottoressa Kylie Evans, nota profiler di fama internazionale, dopo aver dato un’occhiata al suo ultimo libro “Il linguaggio della follia”.
Davanti all’oceano, in un’abitazione come tante altre, Kylie Evans vive con un cane albino che risponde al nome di Achille (il nome scelto da suo padre, in omaggio all’eroe dell’Iliade) e praticando Tai Chi ogni mattina, sulla spiaggia, davanti al California Heritage Museum, venti minuti per eseguire quarantotto figure. “Capelli biondi, fisico agile e scattante, tanto bella quanto incongruente rispetto ai compagni di esercizio”. Anche se da diverso tempo Kylie Evans non collabora più né con la polizia, né con l’FBI, il suo animo non sembra essersi rasserenato. Che cosa inquieta la donna? E soprattutto che cosa è accaduto nel suo passato? I due, Barrett ed Evans, finiranno per indagare insieme, per cercare il colpevole di quelle atroci morti e finiranno per trovarlo, ma quando gli omicidi ricominceranno, allora capiranno che non erano affatto sulla pista giusta. Fra il “Santa Monica Pier all’orizzonte, il pontile in legno più filmato d’America”, la ruota panoramica, “le sinuose montagne russe, talmente un tutt’uno col molo da apparire come l’abbrivio di una rampa di lancio verso l’oceano” e “le Malibù Hills, incombenti sullo sfondo, con tutto il loro fardello di divi e starlet ancora addormentati nelle loro lenzuola di raso”; fra i segni del corpo da interpretare, che rimandano alle teorie di Cesare Lombroso, il celebre “pellagrologo, alienista e antropologo criminale italiano dell’Ottocento”, che aiutano gli psichiatri a “penetrare nelle menti, studiare i folli. Capire i loro particolari ingranaggi mentali con la parola, l’attenzione ai particolari, al timbro della voce” e una California lontana dall’immaginario comune, fatta di “atrocità e misfatti che diventavano fonti di un copione inesauribile, dove le negatività si trasformavano in business scellerato. Delitti, assassini, si sposavano a gadget, movies, produzioni televisive, libri e quant’altro”, Barrett ed Evans sono decisi a mettere fine a quelle morti assurde. In “Blind Spot”, Andrea Novelli e Gianpaolo Zarini tendono il filo della suspence, un medical noir in cui i dettagli non sono mai troppi, in cui le piste possono portare continuamente fuori strada, ma nel quale un detective dell’FBI e una psicologa criminale e profiler riusciranno a perdersi nelle innumerevoli tracce lasciate dall’assassino, abituato a confondere le acque, per ritrovare, una volta per tutte, la via maestra, quella che conduce alla verità.

Paola Zoppi

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