Come governare il mondo – Tibor Fisher



Tibor Fisher
Come governare il mondo
Marcos Y Marcos
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Stavolta Tibor Fisher va avanti a gamba tesa  e a ruota libera con il suo nuovo esilarante esempio di volume satira e denuncia sociale, intitolato Come governare il mondo. Un romanzo  interpretato da Baxter Stone, produttore indipendente, documentarista e veterano del piccolo schermo, del sud di Londra, e ambientato in un qualcosa chiamato “Vizz”, l’emblema dominante nell’ olimpo  televisivo del mondo in crisi dei documentari, covo di vipere biforcute, governato dal Grande Capo, il terribile Johxn. John con una x muta  inserita. ( E guai se uno prova dire in modo sbagliato il suo nome). Meglio spiegare subito che dire produttori indipendenti è solo un gentile eufemismo per definire i poveri schiavi delle voglie e degli isterici  capricci di Johxn.  E riuscire a sfondare nel settore di Vizz, è diventato molto più difficile  in epoca  in cui catturare scoop televisivi (e naturalmente quelli  web) può diventare facile appannaggio ( e ohimè sempre più  spesso) di chiunque, purché passi di là con  in mano un cellulare.
E proprio a Baxter Stone, regista casinista, spericolato cavaliere di sventura, che stenta a trovare nuovi progetti su cui lavorare – la sua carriera ha conosciuto tempi migliori – Fisher affida la sua  narrazione. Baxter arranca penosamente per trovare una buona strada, soprattutto perché il Grande Capo Editor Johxn è un uomo talmente ottuso da aver rifiutato nell’estate del 2001 una proposta per un’intervista con Osama Bin Laden, congedandolo  con le testuali parole: “ nessuno mi ha mai presentato una proposta tanto noiosa e sbagliata”. Con buona grazia poi  delle successive Torri gemelle eccetera…
Ma è Johxn a reggere i cordoni della borsa che fa dondolare provocatoriamente davanti a Baxter e a tutti suoi colleghi… Bisognerebbe solo trovare il modo di afferrarla.
A Baxter soprattutto servirebbe. Lui  che tempo prima si è indebitato fino al collo per realizzare il progetto della sua vita. Un spettacolare documentario su Gilles de Rais, in cui aveva investito tutti suoi risparmi ma tutto il materiale necessario è andato in fumo in un incendio e quasi non bastasse ci ha anche rimesso i soldi e la casa,  truffato dalla compagnia di assicurazioni. Per fortuna ha una moglie intelligente e sicuramente comprensiva che ha fatto e fa la sua parte per tirare avanti la famiglia, un figlio, un ragazzino in gamba, una ragazza alla pari affezionata e può permettersi di vivere in un quartiere bene di Londra  a modico canone di affitto  a casa di un amico che ha abbandonato l’Inghilterra per oscuri motivi socio economici, E  poco lontano da dove vive ha persino trovato un ottimo parcheggio che gli ha permesso di non spostare la macchina da quattro mesi.
Ma  cosa può fare Baxter Stone, se invece deve adattarsi a fungere da rimpiazzo per documentari impossibili, con a disposizione come cameramen solo Samtex, un vegano violento, bandito o quasi  da tutti i ristoranti del pianeta per rissa o perfida falsificazione di menu?
E  tuttavia  quando persino Zax, la sua kebabbara di fiducia, gli nega il kebabbino superpiccante come piace a lui perché non si sforza abbastanza per essere felice, capisce che forse è ora di darsi una mossa. Insomma trovare il modo di raddrizzare drasticamente la situazione e studiare qualcosa. Deve esserci un modo per riuscire a girare una serie di documentari da sballo.
Ma cosa inventarsi  se addirittura la storia sembra diventata  il tuo nemico giurato e il mondo intero pare pronto a prendersela  con te?? Epperò Baxter deve farcela a ogni costo. Riesce quasi per miracolo a schivare, un’autobomba a Baghdad, se la fila in taxi da un sequestro di jihadisti in Siria.. Insomma approfitta a man bassa  della sua riserva di ehm c…fino in fondo… Per fortuna il suo cinismo  lo aiuta sempre a farla franca, approfittando  del lato comico di ogni cosa. Anche se par diventato peggio di una calamita per le calamità di ogni genere.. Si tuffa nel disastro, ci  naviga a vista. Anche se  a ben vedere  il suo unico  sogno proibito sarebbe una vita tranquilla.
Ma continua a sognare, nessuno può impedirglielo e nessuno può impedirgli di sperare di ritrovare e godere del contenuto di sogni e idee racchiuso nelle cassaforte scomparsa di un vecchio amico.  

Tibor Fisher (Stockport 1959) scrittore inglese. Ha esordito con Sotto il culo della rana (Under the frog, 1992), che narra le avventure tragicomiche di un gruppo di amici nell’Ungheria degli anni ’50. Come il primo, anche i successivi romanzi (La gang del pensiero, The thought gang, 1994; Viaggio al termine di una stanza, Voyage to the end of the room, 2003) descrivono il rapporto tra bene e male nella società contemporanea attraverso una decisa vena di umorismo nero.

Patrizia Debicke

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