Andrea Biscaro, che già conosciamo per altre convincenti prove letterarie, si cimenta questa volta con sette storie brevi, in cui riprende miti e leggende, non solo italici, che riguardano l’aldilà, mettendo in contatto e interazione le “presenze” con uomini e donne dei nostri giorni.
E queste presenze, come ben si sa, sono quasi sempre malevole e minacciose, e i viventi che si accostano loro avranno spesso molto da perdere…
Assistiamo così alle gesta di misteriosi “custodi” di cimiteri, bellissime Banshee e malvagi Sprevengoli (gli appassionati del genere sapranno sicuramente a cosa l’Autore si riferisce…), nonché a malinconiche processioni di anime ed al ritrovamento di sanguinanti mani mozzate.
More solito, di più non possiamo dire.
Alla fine di ogni racconto, una brevissima e spesso ironica nota illustra la leggenda a cui Biscaro si è ispirato.
Come detto, le storie sono sette, e, come è normale che sia, non tutte possono avere la stessa intensità e raggiungere il medesimo livello di suspense. Ma l’Autore, che ha fra le sue corde anche quelle del fantastico e del soprannaturale, riesce sempre a trattenere il lettore incollato alla poltrona senza troppa difficoltà.
Alcune poi sono veramente terrificanti e, leggendole, si viene percorsi da frequenti e intensi “brividi freddi”.
Personalmente, fra tutte le storie, ho apprezzato particolarmente “La finestra murata”, ma l’intero libro vale la pena di essere letto, da appassionati del genere e non.