Cosa resta di noi – Giampaolo Simi



Giampaolo Simi
Cosa resta di noi
Sellerio
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Guia è la prima protagonista di una storia amara fino al veleno, di una donna che vorrebbe un figlio che non arriva, una morte vista al contrario e che costringe lei e il compagno Edo, il narratore, ad una vita fatta di incontri spesso finalizzati al solo scopo di “schierare le proprie armate” per tentare di concepire una vita nuova. Incontri che si fanno sempre più essenziali e insofferenti. «Esiste una distanza precisa tra le labbra, oltre la quale ti viene in mentre più il cannibalismo di una fame atavica, che un invito da piegarti le ginocchia.» Edo vede così uno dei baci di Guia, prima di cogliere che i baci vengono meno e questo significa che un rapporto di coppia sta finendo. Sente che il matrimonio che sembrava perfetto è diventata solo una relazione finalistica che sta svotando loro stessi e il loro rapporto. In questo scenario di un matrimonio sempre più alla deriva, appare una donna, Anna, con la quale il narratore intrattiene la storia di un pomeriggio, poi la donna scompare. La scomparsa diventa il giallo che riempie le televisioni ed Edo si trasforma in investigatore. Ma il giallo rimane sempre e solo un sottofondo rispetto all’amarezza di fondo di una vita cinica e senza giustizia, nemmeno alla fine.
La storia è ambientata in uno stabilimento balneare della Versilia, Edo gestisce il bagno dei suoceri, Guia è blogger e scrittrice. Una vita normale, un matrimonio pieno, due persone che sembrano essersi trovate nella vita. E la giusta dose di cinismo per sapere che questo non è scontato. C’è un solo però: l’attesa di un figlio che non arriva, le pagine buffe che raccontano delle visite e delle attese nella stanza numero 6 di una clinica per la procreazione assistita, alternata all’amarezza che spinge la coppia ad allontanarsi, senza volerlo, e ad uccidere un matrimonio. perché sulla tragedia ci puoi ridere solo quando è passata. Il figlio che non arriva, secondo e vero protagonista della storia, conduce l’intera trama: prima allontanerà Guia ed Edo e poi spingerà Edo verso Anna, la donna che scompare subito dopo un incontro sessuale con Edo. E Guia si spingerà nelle braccia del marito di Anna. Solo la penna di un autore come Simi riesce a trasformare gli ingredienti di una tresca amorosa in un inquietante e al tempo stesso appassionante romanzo noir, col sottofondo perfettamente equilibrato tra ilarità e disillusione.
Non mancano i colpi di scena in una storia che si presenta come un giallo da risolvere, ma che agli occhi attenti del lettore diventa la storia di due personaggi che conosce da sempre. È chiaro da subito che nel mondo cinico e brutale in cui vivono i personaggi, la fine è sempre piuttosto deludente.
È questo il piano inclinato giusto che offre la via dell’incontro tra Edo e Anna. Edo sogna di riscoprire il sesso privo di orologi, date, “armate che si devo sacrificare per fare posto alle giovani leve”, sogna di poter riguardare una donna con la leggerezza e la spensieratezza con la quale – se lo ricorda – si guardavano lui e Guia. Perché Guia ha in testa solo due cose: cullare un figlio che non arriva mai e scrivere il libro di successo. Anna vende piastrelle e cerca di piazzarle nel bagno dove lavora Edo. Anna è descritta dall’aiutante bagnino come “Milf, compatta e porca”. Il dono della sintesi, quanto basta per lasciare intendere al lettore che Edo non potrà fare a meno di tradire Guia e un matrimonio che ormai non c’è più. Edo e Anna rappresentano ad un certo punto la ricerca dell’adolescenza, degli anni ’80 in cui si stava bene ma in cui essere felici “sembrava volgare”. E così la storia di arricchisce anche di un nostalgico salto nel passato, mai banale. Mai scontato. La penna dell’autore è unica nel passare alla rassegna temi usuali elevandoli a momenti di profonda riflessione, con una mano così deliziosa da dover leggere e rileggere certi passaggi.
La storia amara è sollevata, pagina dopo pagina, da un naturale senso comico che l’autore rende con una facilità disarmante. Eppure ci sono diverse tragedie in corso: un figlio che non c’è, un matrimonio che se ne va, una donna che scompare. E da lettori si soffre per personaggi ai quali ci si affeziona fin dalle prime pagine. Ci si sente in mezzo alle cabine del bagno, si sente la sabbia fredda sotto i piedi quando si approssima l’inverno, si attende con pazienza che quel silenzio assordante di una trama ricca di mancanze venga finalmente riempito.
Ma l’amarezza preannunciata non avrà pace e soddisfazione. Nonostante i tentativi di Edo di cercare il responsabile della scomparsa di Anna, di evitare di essere accusato lui stesso, nonostante il tentativo di riprendere Guia. Tutto, ma proprio tutto, gli scivolerà dalle mani. Proprio quando ogni cosa sembrava risolta.
Una lettura imperdibile. Perché dopo averlo, non si può fare a meno di rileggerlo.

 

Laura P. Cavallo

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