Youthless – Fiori di strada – M. Carlotto, P. Rinaldi, A. Acciai, P. Ruju, M. Torre



Massimo Carlotto,Patrizia Rinaldi,Alessandra Acciai,Pasquale Ruju,Massimo Torre
Youthless
Harper Collins
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Quando si parla di un libro scritto a dieci mani, si pensa solitamente a una raccolta di racconti. Per questo ciò che hanno fatto i cinque autori in Youthless. Fiori di strada, edito da Harper Collins Italia nell’ottobre del 2022, ha del prodigioso. Massimo Carlotto, Patrizia Rinaldi, Alessandra Acciai, Pasquale Ruju e Massimo Torre sono riusciti infatti ad amalgamare i loro stili, per far sì che il romanzo figuri come l’opera di un singolo. Essi hanno dato forma a quel che si potrebbe definire un “doppio romanzo corale”, sia dentro che fuori la storia.

Sei ragazze minorenni trovano asilo in un casale sperduto del Veneto. Sono adolescenti difficili, come vengono chiamate, in fuga dalla famiglia e in taluni casi dalla polizia, che possono contare solo sulla presenza dell’una per l’altra. 

C’è Domitilla, bellissima diciassettenne di casato nobile, che è caduta nella schiavitù della droga; Léa, una francese di quasi diciotto, che è stata attivista nei centri sociali. Ha ferito un poliziotto, ma di quell’ambiente prova nostalgia; Teresa, sedicenne calabrese coraggiosa e volitiva, scappata dalla ‘ndrangheta che le ha ucciso la madre. Lei coltiva un piano a parte, tutto suo. C’è poi la giovane senegalese Rachida, che vorrebbe raggiungere la mamma in patria; le sorelle Claudia e Anna, legatissime, con un passato indicibile alle spalle. Anna, inoltre, ad appena sedici anni è incinta e dipende completamente dalla sorella, che deve farsi carico del suo benessere.

Nel casale con loro c’è anche una certa Stella, che però scompare poco dopo essere arrivata e viene trovata uccisa. Le ragazze non si sentono più al sicuro, temono che qualcuno le voglia decimare. Pensano così di abbandonare quella loro dimora di fortuna e trasferirsi altrove. 

Prima però di mettere in atto l’intento, nella cascina irrompono due poliziotti. Sono il sovrintendente Cristoforo Marino e il vicecommissario Giustina Rebellin, che dovrebbero proteggerle. Invece le catturano, nel vero senso della parola, in quanto sono due predatori sessuali sadici, che hanno sempre tenuto una facciata di persone normali, operando in polizia.

Le ragazze riescono a fuggire ai carnefici, però si sentono braccate dalle forze dell’ordine che non hanno ancora ben chiara la loro posizione. E facendo fronte comune intraprendono un lungo viaggio, che passa per Ferrara e le Marche, fino giù in Calabria. 

Da quando il suo “compagno di merende” Cristoforo Marino è morto, Giustina Rebellin non può più nascondersi. Nello scontro con le “ragazzette”, come le chiama lei con disprezzo, la sua indole da aguzzino è uscita allo scoperto. E il commissario Pavan, che vorrebbe tutelare le fuggiasche, neanche fosse il loro padre, realizza in quale marciume versasse la sua squadra, con due agenti corrotti e assetati di sangue.

Rebellin insegue le minorenni: vuole vendetta. È scaltra, è violenta. Maestra del travestimento e nel far perdere le sue tracce. Si vuole divertire a torturare quella carne giovane, per cui è essenziale che Pavan non si faccia battere sul tempo.

Durante la fuga per l’Italia, abbiamo modo di conoscere approfonditamente le sei ragazze, ci affezioniamo a loro. Perché il noir include al suo interno un intimo romanzo di formazione, tristissimo ma profondo, di vite sfortunate messe al muro.

La storia evolve includendo tanta azione: mille saranno le disavventure e le prove che le giovani dovranno superare. 

Il finale lascia aperta una speranza. Ovvero che l’amicizia trionfi sopra ogni cosa, indipendentemente dalla vicenda delittuosa. Inoltre, si ha il sentore che Domitilla, Claudia, Anna, Léa, Teresa e  Rachida torneranno presto, con un nuovo rocambolesco episodio.

Siamo già tutti pazzi di loro, ed è con gioia infinita che le aspetteremo.

Cristina Biolcati

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