Arturo Vargas, giornalista con una carriera semi bruciata alle spalle per colpa del suo brutto carattere, sopravvive scrivendo poco brillanti racconti fantasy che pubblica sotto pseudonimo. Una bella mattina, presto o forse alle undici del dieci dicembre, non può saperlo con sicurezza poiché da mesi il suo orologio ha smesso di funzionare, scopre infilata sotto la porta di casa una busta con dentro cinquemila euro e un biglietto con scritto testuale: “Segue telefonata”. Invece di prendere solo i soldi, bruciare la busta dimenticare la scritta, tornare a letto e considerarla la manna dal cielo, decide di guardarsi intorno. Un’occhiata verso il terrazzo che affaccia sul golfo sonnolento, un’altra interrogativa a Schizzo, il peloso coniglio di compagnia, in quel momento immobile ma sempre pronto a fare danni quando il suo telefono squilla con prepotenza. Risponde e sente una sconosciuta e sensuale voce di donna, che si presenta con un nome probabilmente falso: Paola di Littanic. Detta Paola dichiara di aver bisogno di aiuto perché è convinta che qualcuno voglia ucciderla e sostiene di avere una lista di dieci indiziati da cui partire. Uno per volta, nei successivi contatti, gli rivelerà i nomi dei potenziali assassini da rintracciare e i pagamenti, per il suo diretto coinvolgimento personale, verranno effettuati sempre in contanti e in buste infilate sotto la porta di casa. Vargas pur dubbioso e titubante, accetta: un po’ perché quei soldi gli fanno un gran comodo ma e forse soprattutto perché la faccenda lo intriga, lui è curioso e non riesce a stare lontano dai guai. Parte così senza ripensamenti “Dieci piccoli napoletani”, giallo d’esordio del giornalista napoletano Antonio Vastarelli, con un avvio che sembra voler disorientare o meglio prendere in contropiede il lettore prima di infilarlo a cento all’ora in un ridda di fatti e misteri. In una splendida Napoli un po’ svogliata, con in testa il costante accompagnamento musicale di una colonna sonora jazz, il partenopeo detective d’accatto porterà avanti le sue raffazzonate indagini che, pur superficiali, sveleranno la vera immagine di una decadente borghesia, ormai strettamente legata a sporchi interessi criminali. E, come se non bastasse, la faccenda imbocca una brutta strada. Sissignori perché come Vargas riesce a scovare e incontrare i sospettati della lista fornita dalla sua commissionaria questi uno dopo l’altro inspiegabilmente scompaiono. Il tutto ahinoi, come è stato descritto in una lunga e strana filastrocca spedita alla polizia nella quale si annunciano e descrivono le circostanze della scomparsa di “dieci piccoli napoletani”. E ovviamente il commissario Massimo Ordine (nome parlante no?) arriva a casa di Vargas per mettergliela sotto il naso prima di sottoporlo a uno stringente interrogatorio. Esattamente come il celebre romanzo “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie, le tetre predizioni dalla filastrocca si verificano, senza alcun nesso logico. E più si va avanti con la storia, più il povero Arturo Vargas si renderà conto di essere stato circuito. E come se non bastasse la polizia che lo tiene d’occhio, fa irruzione in casa sua e la perquisisce buttandola per aria. Insomma è caduto mani e piedi in una trappola, e, senza rendersene conto, è stato costretto a fare un salto indietro nel passato, alla ricerca di un’identità perduta? Probabile e ora poi, per cavarne le gambe, dovrà andare fino in fondo, con l’aiuto di tanti vecchi amici, del professore suo vicino, simpatico ma stravagante enigmista e, importante, di Schizzo il suo affamato e capriccioso coniglio nano. Con una narrazione scarna e incalzante rotta solo dalle divagazioni musicali e da risvolti quasi fumettistici, Antonio Vastarelli ha costruito una storia serrata che ci regala un finale a sorpresa. A conti fatti un gioco pretestuoso che ci permette però di riflettere anche sulle responsabilità individuali e, soprattutto, sul ruolo dei giornalisti, troppo spesso distratti o poco interessati a quanto si cela dietro alla realtà intorno a noi. Un divertissement raffinato che si avvale di una trama graffiante e avventurosa ambientata in una Napoli che rende omaggio ad Agatha Christie.
Antonio Vastarelli è nato a Napoli nel 1969. Laureato in Giurisprudenza è giornalista professionista, collaboratore del quotidiano Il Mattino, del quale è stato redattore. È direttore del periodico www.merqurio.org e responsabile dell’ufficio stampa di Cantieri del Mediterraneo SpA. È stato caposervizio del quotidiano Napolipiù, collaboratore de Il Sole 24 Ore e della rivista letteraria Storie, e responsabile dell’ufficio stampa della Fondazione Banco di Napoli. Nel 1998 ha ricevuto il Premio Vulcano Metropolitano come critico musicale, in qualità di direttore responsabile del periodico Fuoribattuta. Dieci piccoli napoletani è il suo romanzo d’esordio nel catalogo Nero Italiano della collana TimeCrime di Fanucci Editore.
Antonio Vastarelli – Dieci piccoli napoletani
Patrizia Debicke