Risveglio a Parigi

Ognuna di loro si porta dietro il proprio fardello di delusioni e sacrifici da cui spera di allontanarsi nella Ville Lumière. Ma un fardello reale sotto forma di un pestifero bambino di otto anni devono portarsi a Parigi, perché allultimo minuto il figlio di una delle tre amiche si unisce al gruppo.
Sarà proprio lui che dopo aver reso difficili i primi due giorni di vacanza in una Parigi piovosa, lontana dalle aspettative legate ai 18 anni delle ragazze, metterà in crisi le tre donne costringendole a fare il punto della loro vita.
La scrittrice adotta la metafora del viaggio da Torino a Parigi fino ad una soleggiata e spensierata giornata a Disneyland per proporre il percorso di tre vite bisognose di una pausa .
Si tratta veramente del risveglio dal sonno di unesistenza che non sarà Parigi a cambiare, ma la presa di coscienza che le dinamiche familiari possono risolversi positivamente e qualcosa di buono può ancora esserci nella vita.
La costruzione del romanzo ha le caratteristiche di un puzzle. Ogni capitolo è il tassello di un mosaico che si compone a poco a poco costringendo il lettore a tenere le fila di tanti personaggi che sono parte integrante della vita delle protagoniste. Solo alla fine, come in un romanzo giallo, per il cui genere la scrittrice è famosa, tutto trova il suo posto: si comprenderà il vero ruolo e il punto di vista esatto di ogni personaggio e naturalmente la vita delle protagoniste.
Di fronte ad un libro di Margherita Oggero che non sia un giallo sono rimasta piacevolmente sorpresa perché il ritmo, lazione e i colpi di scena del romanzo sono allaltezza di una vera giallista.
Risveglio a Parigi- margherita oggero - mondadori
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