Con tanto affetto ti ammazzerò – Pino Imperatore

Quando l’ispettore si chiama Scapece il giallo è tutto da gustare
Cosa succede quando il giallo non si prende sul serio? Quando i personaggi sono veraci, irriverenti e realistici, oltre che genuinamente partenopei? Questa è la ricetta di Pino Imperatore per le avventure del suo commissario Scapece: detective napoletano, fan di Sherlock Holmes, brillante, ma senza ostentazioni, anzi a volta anche un po’ “sfigato”.
Un latin lover convinto… ma non troppo, un commissario comprensivo, alle prese con un fantasma che infesta i suoi uffici … e la trattoria Partenope, che più che un’estensione del commissariato della Margellina sembra la vera sede delle indagini, grazie anche all’amichevole consulenza fornita da tutti i membri della famiglia Vitiello, proprietari e gestori della trattoria che hanno ufficialmente adottato nella loro famiglia allargata gli agenti.
Cosa succede quindi se si scatena il panico alla festa di una ricca Beronessa filantropa, a cui sono presenti anche Commissario, Ispettore e nientemeno che il questore, durante la quale la stessa padrona di casa svanisce nel nulla come per magia?
Saranno i membri della famiglia Vitiello a sostenere le indagini del commissario Scapece con le loro sagaci trovate, insieme all’ agente scelto Ivan Cafiero, ed all’anatomopatologo Ennio Lucignano.
Sarebbe davvero un peccato svelare oltre la trama…
Un giallo coinvolgente, ma che non si prende troppo sul serio, dove i personaggi non possono che ispirare simpatia con la loro veracità, mostrando una Napoli vera e disincantata,ma allo stesso tempo romantica e per niente cupa, come la possono vedere solo coloro che la conoscono e la amano profondamente.
La trama è scorrevole e mai banale, spesso anche molto spassosa, con lo humor tipico dei napoletani: insomma poco “serioso” ma assolutamente ben scritto e dove nulla è dato per scontato e che si legge tutto d’un fiato.
Pino Imperatore con il secondo romanzo dedicato alle avventure del commissario Gianni Scapece fa di nuovo centro, senza cadere nei cliché tipici dei sequel!