Prima di dirti addio – Piergiorgio Pulixi



Piergiorgio Pulixi
Prima di dirti addio
E/O
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Sono uno che vince solo davanti alla macchinetta del caffè, quindi la mia fortuna la posso misurare in bicchierini monouso e ho instaurato un pericoloso legame tra la caffeina che ho in circolo e la felicità. Mi basta un espresso per far sterzare il mio umore verso lidi più felici e mettermi alle spalle qualunque lunedì…
Sto scherzando, per smetterla di essere “lunedinatico” devo prendere almeno un macchiato caldo con così tanto zucchero da riuscire a trasformare l’anonima paletta di plastica in un bastoncino di zucchero.
Eppure, nonostante i presupposti, anche a uno come me è successo di inciampare nella fortuna (quella vera).
Era il 2012, vagavo tra gli scaffali della libreria di fiducia, quando incrociai “Una brutta storia” di Piergiorgio Pulixi.
Non me ne vogliate se parto da lontano, ma da quando Biagio Mazzeo è entrato nella mia vita di lettore, qualcosa è cambiato.
Per la cronaca, questa volta non sto scherzando.
Oggi, 19 Maggio, in tutte le librerie esce “Prima di dirti addio” e, noi di Milano Nera, abbiamo avuto il privilegio di leggerlo in anteprima.
Per questo ringraziamo Piergiorgio e Edizioni E/O per la disponibilità e la cortesia.
Allora, per apprezzare al meglio quest’ultimo capitolo è necessario aver letto Una brutta Storia, La notte delle pantere e Per sempre.
Il mio non è un consiglio commerciale, né la spontaneità innocente dell’entusiasmo ma Prima di dirti addio è l’ultimo round tra il Destino e Biagio Mazzeo, quindi è meglio conoscere bene quanti e quali conti hanno in sospeso, perché tra i due non corre buon sangue e, soprattutto, perché se le danno di santa ragione.
Tutto ha inizio con il confronto tra Biagio e Sergej Ivankov, un potente mafioso ed ex leader della guerra di liberazione cecena, che spedisce all’altro mondo gli affetti più cari da ambo le parti (Una brutta storia). Nemmeno il tempo di festeggiare che una partita di droga della ‘Ndrangheta e un’indagine condotta da Irene Piscitelli del Servizio Operativo della Polizia di Stato obbligano i protagonisti a portare a termine una missione suicida (La notte delle pantere). Il passato non è morto del tutto, ritorna a perseguitare Biagio che deve scegliere tra lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare una vita accudendo Nicky, la figlia del suo mentore Santo Spada, o imboccare il sentiero per trasformarsi nel capo freddo e spietato come il fu Sergej Ivankov (Per sempre).
Come i precedenti capitoli, Prima di dirti addio non è un romanzo tutta trama; oltre a un impianto narrativo solido, dove il lettore è trascinato da un evento all’altro, l’autore riesce anche a gettare una luce sull’anima dei protagonisti, presentandone paure e debolezze.
In sintesi, non si tratta della solita americanata tutta azioni e colpi di scena recitata da attori senza una reale profondità.
Usciti indenni, o quasi, dalle molte difficoltà, il branco ha perso la propria coesione e un’altra famiglia tradisce Biagio. Ogni morto lasciato sul cammino pretende vendetta e il sangue chiama sangue, i sentimenti si mischiano con le dure leggi dell’economia a mano armata della droga…
Questo nuovo capitolo non si gioca più negli spazi stretti della Giungla, così è chiamata la città, ma percorre le rotte del narcotraffico e in campo scendono Dea, Fbi, cosche e narco broker.
Il mondo dilata i suoi confini e Biagio potrebbe essere quel granellino che fa saltare gli ingranaggi.
Un libro “atroce”, capace di riempire di vuoto anche gli stomaci abituati al noir più duro e spietato, da non perdere.
Si tratta del libro conclusivo? Leggetelo e lo scoprirete da soli.

Mirko Giacchetti

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