Il cacciatore del buio



Donato Carrisi
Il cacciatore del buio
Longanesi
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Torna il protagonista de ” Il tribunale delle anime”, Marcus il penitenziere, il guardiano del confine tra il bene e il male, colui che riesce a vedere il male nei dettagli, a scorgerlo nelle anomalie, perché ” Il male è la regola, il bene l’eccezione”, il ” male non è un’idea astratta, il male è una dimensione”
Il suo compito è trovare il male in nome e per conto della Chiesa, una Chiesa che nasconde segreti, e che spesso opera con mezzi non propriamente ortodossi.
Anche Sandra vede le anomalie, ma le scorge attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. E’ una fotorilevatrice della polizia, una delle prime persone a essere chiamata sui luoghi dei delitti per documentare la scena.
Si ritrovano entrambi a indagare, a cercare di capire il male, che sta colpendo Roma.
Il cadavere di una suora di clausura smembrato nei giardini vaticani. un killer che uccide coppie che si appartano e lascia indizi che rimandano al passato, vuole raccontare la sua storia e trovare qualcuno che la ascolti.
Seguendo le anomalie, impercettibili tracce, Marcus e Sandra dovranno scoprire la verità.
Impossibile dire di più della trama senza togliere il piacere della lettura. Carrisi costruisce una storia che tiene incollati alle pagine. Importante il lavoro di ricerca: ricordiamo infatti, come per altro segnalato nelle pagine finali, che i penitenzieri esistono realmente. Perfetta la costruzione della storia. Ogni singolo capitolo aggiunge suspense e indizi alla trama e si chiude con una frase o un colpo si scena che fa sì che si sia subito invogliati a leggere il seguente. Così devono essere i thriller degni di tale nome.

Cristina Aicardi

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