Il diavolo in blu



Walter Mosley
Il diavolo in blu
Einaudi
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Virtuali o reali che siano, nelle librerie l’occhio finisce sempre per schiantarsi sulle nuove uscite. Non è un male, come lettore sento l’impellente bisogno di storie appena sfornate, tant’è che anch’io le ricerco come l’aria, ma esistono solo i libri freschi di stampa? Ovviamente no, quindi spesso “scavo” e sotto lo strato di novità trovo alcuni titoli dimenticati o quasi.
Il diavolo in Blu di Walter Mosley è un ottimo noir del ’91 che ha avuto la tremenda sfortuna di essere ridotto da Carl Franklin a prodotto da sala cinematografica. Correva l’anno 1995 e Denzel Washington interpretava i panni Easy Rawlins in una pellicola che è stato il tentativo di cucinare l’originale in salsa Hollywoodiana. Il risultato? Un pasto veloce da fast-food, light e senza sapore. Se ve lo siete persi, tranquilli potete tirare avanti, ma invece vale la pena recuperare il romanzo.

Los Angeles, 1948. Mr. Ezekiel Rawlins, meglio noto come Easy, è un uomo di colore originario del Texas, un veterano di guerra uscito vivo dalle Ardenne, ha una casa di proprietà e un mutuo da pagare. Il fatto che sia stato licenziato dalla fabbrica dove lavorava complica la sua vita. Il disperato bisogno di guadagnare qualche dollaro per non ritrovarsi in mezzo a una strada, lo porta ad accettare la proposta dell’avvocato DeWitt Albright. Un lavoro semplice, cento dollari per cercare Daphne Monet, una ragazza di New Orleans abbastanza francese quanto il suo esotico accento, con la passione per il Jazz e gli uomini di colore. Niente è così facile come sembra, specie per una città come L.A. dove tutto è “troppo”. Nell’indagine dell’improvvisato detective privato Easy iniziano a sbucare cadaveri, poliziotti con il vizio di giocare a “guardie e negri”, gangster e intrallazzi politici. L’unico in grado di guardargli le spalle mentre qualcuno tenta di fargli la festa è Mouse Alexander, l’amico di Houston, il peggiore elemento in circolazione.
Nel genere noir il cliché rischia di occupare la trama in molti romanzi ma ne Il diavolo in Blu Walter Mosley non ha inserito lo scomodo personaggio. Durante la lettura le pagine scorrono veloci, brevi capitoli agganciano sin dalle prime battute, la storia viaggia su binari sicuri ed è scritto con uno stile accattivante, conservato nella sua particolarità dal traduttore Bruno Amato.

Mirko Giacchetti

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