Tango down



Livia Sambrotta
Tango down
Pendragon
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Cosa sta succedendo ai nostri ragazzi, e dove eravamo noi mentre tutto questo accadeva?”
Sardegna. Cittadina di Quartu Sant’Elena, costa sud-orientale dell’isola. Tre ragazzi poco più che adolescenti, appassionati di informatica e innamorati visceralmente della propria terra, decidono di non voltare lo sguardo di fronte a una minaccia che incombe sull’Isola.
Isola già saccheggiata e violentata dalle milizie capitaliste che la stanno rendendo una meta sovraffollata di turismo di massa, depredandone il territorio e suggendone vampiristicamente l’arcaica bellezza. Il nuovo nemico si chiama U-Dreams: una multinazionale di alberghi e complessi residenziali di lusso. Il loro progetto: cementificare e razziare grosse porzioni di spiagge illibate e incontaminate. L’ennesima svendita dei litorali a compratori stranieri. Alessandro, Luca, e la sedicenne Elisa – che insieme compongono il gruppo hacker degli “Spodestati” – organizzano un piano per spezzare sul nascere le mire capitaliste del grosso gruppo imprenditoriale; la loro arma più pervasiva sarà proprio quel linguaggio informatico, i malware e i RAT che craccheranno i sistemi informatici della U-Dreams, mostrando al mondo la scomoda verità, denunciando la corruzione e i giochi di potere dietro il grosso investimento.
Un ideale quasi chimerico, perfettamente in linea con la forza e il vigore idealistico giovanile che anima il gruppo. Però, durante l’hacknight – la notte convenuta per l’attacco informatico – qualcosa va storto. La sedicenne Elisa sparisce nel nulla. I due ragazzi si trovano in una situazione assai delicata: non possono denunciarne la scomparsa, coinvolgendo le forze di polizia, perché farlo significherebbe in qualche modo ammettere le proprie responsabilità in merito all’intrusione informatica. Decidono allora di far finta di nulla, e cercare di indagare per conto proprio. Ma questo proposito si rivela presto foriero di ulteriori misteri e delitti: qualcuno colpisce gli Spodestati in maniera ancora più dura, e questo punto le istituzioni entreranno in gioco, sebbene anche gli investigatori ufficiali brancolino nel buio, incapaci di arrivare alle radici del male.
Parallelamente alla vicenda della scomparsa, scopriamo che un giovane, Fabio, vive recluso nella cittadina di Quartu Sant’Elena, in fuga da un passato misterioso, e da persone disposte a tutto pur di trovarlo e renderlo innocuo. Le strade di Fabio e della povera Elisa si incroceranno fatalmente dando ancora più ritmo alla storia che gravita intorno alla scomparsa della ragazzina. Dubbi, paure, segreti, accuse, tradimenti, iniziano a serpeggiare nell’assolata cittadina, mentre le ripercussioni psicologiche della sparizione investono parenti, amici, e conoscenti di Elisa. Presto ogni cosa verrà rimessa in discussione, e tutti si troveranno a fronteggiare la consapevolezza di aver conosciuto soltanto una minima parte di Elisa, quella che consapevolmente lei ha voluto mostrare…
Con Tango down , la sua seconda opera, Livia Sambrotta – autrice romana residente a Milano, che ha esordito con il lynchano Amazing Grace per Tragopano Edizioni – dipinge un mosaico su una rottura generazionale tra figli e genitori, che declina con maestria per ogni personaggio dell’opera, lasciando intendere quanto tutti noi poco sappiamo delle esistenze degli altri, anche delle persone a noi più vicine, siano essi figli o genitori, o coniugi. L’incomunicabilità e la ribellione sono i temi d’elezione di Tango Down. Pur non essendo originaria del luogo, l’autrice romana è stata molto abile nel catturare il genius loci di questa terra antica, struggente nella sua ruvida bellezza, e nella fierezza delle persone che la popolano. Le descrizioni dei luoghi sono vivide e icastiche, mentre la narrazione procede veloce grazie a un ottimo utilizzo dei dialoghi che rendono la lettura immediata e appassionante. Tango Down, in gergo militare, significa “obiettivo centrato”; questo romanzo dimostra che le fila dei narratori noir italiani si rafforzano con un’autrice dalla voce personale che di sicuro ha ancora grandi margini di miglioramento e che saprà stupirci in un futuro molto prossimo.

Piergiorgio Pulixi

Piergiorgio Pulixi

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