Faccia a faccia con Claudio Gianini


Nemmeno Dio - Cover GianiniPerché dovrebbero leggere il tuo ebook?

Perché è intrigante. Perché se anche non risponde alle ataviche domande sul senso della vita, perlomeno tenta di porle sotto una luce diversa., evidenziando che nemmeno Dio, chiunque sia o qualunque cosa sia, è esente dall’imperfezione

Come hai cominciato a scrivere?
Alle elementari e alle medie scrivevo dei magnifici temi di fantasia. Poi, quando è stato necessario scrivere attorno ad un argomento specifico e assegnato, le cose per me hanno cominciato ad andare male, come se la costrizione mi imponesse dei limiti troppo grandi perché io potessi valicarli. E così ho perso il piacere di scrivere. Finché, appena laureato in ingegneria e in attesa di prestare il mio servizio militare, ho accolto la richiesta di una rivista specializzata in tecnica automobilistica, che mi chiedeva di scrivere una qualunque cosa riguardo i veicoli terrestri. Lo feci, piacque e lo pubblicarono. Era il dicembre del 1992 e da allora ho continuato a scrivere articoli tecnici per riviste di meccanica, fino alla pubblicazione di due manuali inerenti la progettazione strutturale. Fu proprio durante la scrittura di una capitolo del primo libro che sentii forte il desiderio di scrivere qualcosa di meno “arido”. Nacque il mio primo racconto e poi un altro e un altro… Il passo per arrivare ai romanzi non fu esattamente breve, ma lo feci e così eccoci qua.

L’aforisma/citazione che meglio ti rappresenta-
Be’, ce n’è più di uno, ma quello che meglio rispecchia la mia filosofia di vita recita così (in realtà non so nemmeno se abbia un autore): mentre confidi e speri per il meglio, sii pronto ad affrontare il peggio. A pensarci bene sono anche i versi di una canzone degli Alphaville, Forever Young: hoping for the best but expecting the worst. In questo forse gli oltre vent’anni come ingegnere che cerca di prevenire i collassi strutturali degli organi meccanici hanno pesato parecchio.

Il tuo libro feticcio?
Tu provochi e io accetto la provocazione: il Kamasutra!

Il classico che non hai mai finito?
La Coscienza di Zeno, di Svevo: Ma ho compensato leggendo due volte i Promessi Sposi

L’autore a cui ti ispiri?
Mah, non saprei. Credo che ispirarsi a qualche autore in particolare innalzi il rischio di plagiare qualcuno, se non nei contenuti magari nella forma, nello stile. Pur scrivendo principalmente noir, leggo molti altri generi, anche più “commerciali”, come Follett, Smith e Brown. E adoro Asimov!

Il libro che avresti voluto scrivere?
La Neve Era Sporca, di Georges Simenon. Una storia angosciante, il viaggio senza speranza di un giovane durante la Seconda Guerra Mondiale.

Cristina Aicardi

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