Beh, se questo è proprio “Il diavolo in persona” c’è da dire che è generoso: si lascia sfogliare veloce e attraversare avidamente, restituendo al lettore un sapore che definire semplicemente sulfureo sarebbe banale e non rappresenterebbe pienamente la fulgida caratura di questa fatica di Peter Farris (NN Editore).
Leonard, il personaggio più imgombrante perchè lo ammetto definirlo principale potrebbe apparire offensivo, vive in una fattoria sperduta tra i boschi della Georgia con tanti gatti, un manichino, sì sì proprio un manichino, e poi ad un certo punto con una giovane donna che ha tanta vita attaccata addosso e un segreto, solo uno, ma potente. Tale da muovere tutta la storia.
E poi trafficanti, messicani, malavitosi, lestofanti, proiettili, politici che più corrotti solo lì da quelle parti e in quei luoghi e poi loro, coloro che giustificano i mezzi e i fini: signore e signori, tanti ma proprio tanti soldi.
Regala adrenalina e brividi ma è più di un noir, gli ingredienti sono molti, tanti e ben amalgamati.
Il luogo è quello ma potrebbe essere il vecchio West o un altrove ignoto. Uno spazio aperto all’interpretazione del lettore, che se lo immagina qui ma potrebbe bene essere di là.
La protagonista è lei, la natura: viva, vivacissima e sempre attenta, all’erta, mai doma, capace di intervenire nella storia sotto molteplici aspetti e con mosse determinanti e impetuose.
Sale dalle pagine l’afrore delle paludi e dell’alcol, le luci, i ritmi e i suoni di un mondo a noi lontano eppure così facile da immaginare grazie all’efficacia descrittiva di Farris.
Il diavolo ha molte facce: quale indosseremmo noi se nella nostra vita, nella quotidianità, all’improvviso, senza preavviso, entrasse qualcuno che ci offrisse la sua fiducia (peraltro ricambiata!)? Senza un perchè, così, a pelle.
Utile e interessante indagare il motivo misterioso, che c’è ed è solo un pochino più in là e magari ha qualcosa a che spartire con il diavolo, proprio lui!
