Il giorno senza nome



Friedrich Ani
Il giorno senza nome
Emons
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Non è una questione di pile.
In un certo periodo dell’anno le sigarette che fumo hanno un gusto più amaro e l’orologio che indosso se ne frega di segnare il tempo. È un modello analogico inchiodato alle 7:23 del mattino, la lancetta dei secondi è sospesa tra i 48 e 49 secondi, l’ora esatta in cui ho saputo che qualcuno a me caro aveva deciso di rimanere giovane per sempre.
Nei miei ricordi c’è ancora chi è On The road again a bordo di una vecchia Renault 4 beige, che se ne frega di tutto, ma si incazza se scambi il whiskey e cola per un Cuba libre, sa rollare “in tempo zero” tutto ciò che si può fumare e mi ha lasciato orfano di un perché.
Il giorno senza nome – un caso per Jakob Franck è un romanzo di Friedrich Ani che ruota attorno a un caso vecchio di venti anni, archiviato come suicidio nonostante il medico legale non avesse escluso la possibilità di un intervento esterno.
Per raggiunti limiti di età, Franck è un ex commissario di polizia che durante il servizio – forse a causa di una sensibilità particolare – è sempre stato scelto per comunicare ai parenti la morte dei loro congiunti. Anche se non fu coinvolto direttamente nelle indagini, ricorda molto bene il caso di Esther Winther per via della particolare reazione della madre alla tragica notizia.
Il padre Ludwig Winther non ha mai trovato una spiegazione al gesto estremo della figlia e non ha mai creduto si trattasse di un suicidio, così si rivolge all’unico poliziotto che aveva dimostrato un po’ di calore umano in quei giorni.
Non si tratta di una trama imbalsamata da troppi cliché da psicologia spicciola, non sprofonda verso la compassione all’acqua di rose e non ha niente a cui spartire con i cold case americani visti in formato serie tv. Quella di Jakob Franck è un’indagine densa, che non fa sconti a nessuno e prende forma attraverso i ricordi contraddittori di chi è ha conosciuto la ragazza. Con un metodo particolare di vivere e sentire, l’ormai pensionato investigatore cerca di scovare quel “fossile verde” in grado di svelare i segreti e i misteri nella vita della vittima.
E di scoprire chi ha mentito.
Una lettura ipnotica poco adatta ai malati di adrenalina, scazzottate ed esplosioni. Un giallo con venature noir, non incentrato sui meccanismi e sulle dinamiche degli indizi ma sui personaggi, presentati da Ani con una profondità psicologica che va oltre gli stilemi del genere come già ci ha abituati nella serie del Commissario Tabor Süden.
Non esiterei a definire Il giorno senza nome una vicenda “grigia”, dove questa tinta non indica insipienza ma la vita dei sopravvissuti, al turbolento contrasto tra lo splendore e l’oscurità dell’adolescenza.
Il giorno senza nome – un’indagine di Jakob Franck di Friedrich Ani. Emons Editore, collana Gialli tedeschi. da oggi in libreria

Mirko Giacchetti

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