Esce finalmente anche in Italia La figlia modello, il nuovo libro di Karin Slaughter che nei mesi scorsi ha scalato le classifiche di vendita di mezzo mondo.
Una terribile notte di violenza e follia ha distrutto la famiglia e il futuro delle sorelle Charlie e Samantha Quinn. Ventotto anni dopo le ferite fisiche sono guarite, ma quelle oscure e nascoste dell’anima sono ancora lì.
Tutti hanno cercato di andare avanti, nascondendo il dolore, “ chiudendolo in una scatola e riponendolo in un angolo”.
Charlie,come una vera figlia modello, ha anche seguito le orme del padre, avvocato difensore dei colpevoli e per questo soprannominato “l’avvocato dei dannati”, ma una sparatoria nella scuola cittadina, nella quale Charlie si ritrova suo malgrado coinvolta, riporta tutto a galla, costringendo tutti a rivivere quell’atroce notte.
La figlia modello è quello che si definisce uno stand alone, non ha infatti i protagonisti seriali a cui i lettori sono tanto affezionati (tranquilli, torneranno prestissimo) e non ci sono investigatori impegnati nell’indagine . Il focus dell’azione è tutto sui personaggi, sulle loro reazioni e sui loro sentimenti e l’ambiente è quello ristretto di una piccola cittadina di provincia, dove tutti si conoscono.
Le caratteristiche dei libri della Slaughter, però, rimangono sempre le stesse :il ritmo è in continuo crescendo, la trama incalzante e il finale inaspettato e tutto da scoprire. Come in tutti i suoi libri ,l’autrice non risparmia e non nasconde la violenza e le scene forti .
Non sono mai però scene fini a se stesse, o meramente voyeuristiche: l’autrice le usa per dirigere il suo sguardo e la nostra attenzione sul male e sulle sue origini e soprattutto sulle sue conseguenze.
Vuole mostrare in che modo la vita delle vittime viene cambiata, stravolta , rovinata. È possibile andare avanti, è possibile scordare? È possibile non riaprire mai più quella scatola sigillata riposta nello sgabuzzino della memoria?
E ancora , perché le vittime spesso provano vergogna, perché soffrono anche a causa di insensati sensi di colpa?
Ma non solo su questo si concentra la sua attenzione Ci sono altre tematiche sociali abilmente intessute nella trama de La figlia modello.
L’impreparazione di molti agenti delle forze di polizia nella gestione di situazioni di crisi, la diffusione incontrollata negli Stati Uniti delle armi da fuoco, la pena di morte, il diritto alla difesa anche dei colpevoli e di chi non può permettersi avvocati di grido, la discriminazione e, ovviamente, l’amore.
Una narrazione su vari piani temporali che è incentrata sui personaggi, i quali sono messi a fuoco con una scrittura attenta a scolpirne le pieghe dell’anima, catturarne le dinamiche relazionali, la scissione tra il prima della tragedia e il dopo, tra il dover fare una cosa e il volerla fare.
Un ottimo esempio di come il crime writing esca dai confini di genere per diventare uno specchio della realtà, uno strumento di analisi, discussione e denuncia pur rimanendo un piacevolissimo svago.
La figlia modello
Cristina Aicardi