I delitti del casello vol. 7
Milano, fine settembre. Ai primi freddi dell’autunno, tra le foglie di ginkgo biloba che ingialliscono lungo i viali dell’orto botanico, scompare una donna. Si tratta di Viviana, un’affascinante professoressa di inglese che sparisce insieme a Davide, suo giovane studente. La stampa, i rotocalchi e i programmi televisivi si scagliano subito contro l’ammaliante quarantenne, soprannominandola «il fiore nero di Brera», e gridano allo scandalo. Ma la fuga dei due amanti riguarda da vicino anche le Miss Marple del Giambellino, Libera e la madre Iole, che si mettono sulle tracce della coppia – affiancate, come sempre, dalla Smilza e spronate dal Dog. È uno dei corteggiatori della fioraia milanese, il cuoco Furio, a chiedere il loro intervento, perché teme che Viviana – a cui sembra essere molto legato – sia rimasta vittima di uno stalker. In effetti, le donne scoprono di non essere le uniche a seguire di nascosto la coppia… Per Libera saranno giornate di frenetici pedinamenti tra Milano, il lago di Como e i colli romani, con il pensiero rivolto a un’altra ricerca – quella di un rapinatore mascherato che potrebbe essere suo padre – e il cuore appesantito da interrogativi che non la fanno dormire: le sue indagini metteranno in crisi il rapporto con Gabriele? Perché prova tanta gelosia per Viviana? E come mai Vittoria, sua figlia, è sempre più sfuggente ed enigmatica.
Le avventure delle Miss Marple del Giambellino non deludono il lettore nemmeno questa volta. Spaziando da un luogo simbolo e splendido di Milano come l’Orto Botanico di Brera, al Lago di Lecco e persino a Roma, la trama ordita dalla sempre convincente Rosa Teruzzi è incalzante. Non ci sono morti ma ci sono enigmi, storie al limite del noir e storie intime da risolvere. E le protagoniste, affiancate dalla giornalista del quotidiano scandalistico, che tanto rimanda al passato reale della stessa autrice, dallo chef innamorato di Libera e da altri personaggi, riusciranno a venirne a capo. Il punto è che non riusciranno a venire a capo, in particolare Libera, ma anche Iole e Vittoria, del segreto di famiglia che rimanda alle avventure passate dalla Memoria del Lago a Ombre sul Naviglio. Dove è finito il Gatto con gli Stivali e poi, chi è veramente? La risposta forse nel prossimo giallo che a detta dell’autrice si preannuncia in parte risolutivo. La scrittura è sempre molto chiara e incalzante e gli inserti letterari dal passato noir milanese, in particolare Scerbanenco e poetico di Antonia Pozzi, questa volta si arricchiscono delle strofe evocative di una canzone di Battiato. La stagione dell’amore che colora l’Orto di Brera e i fiori di Libera, e che scandisce i tempi di una vita avventurosa e inaspettata.
Gli amanti di Brera – Rosa Teruzzi
Laura Marinaro