Grado nella nebbia – Andrea Nagele



Andrea Nagele
Grado nella nebbia
Emons Edizioni
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Grado nella nebbia. Il caso non è chiuso, commissaria Degrassi

Un sogno ricorrente.
Qualche anno fa mi è capitato di fare un sogno ricorrente. Tranquilli, non ve lo racconto tutto, non vorrei mettere in piazza i messaggi che mi inviava il subconscio che, per la cronaca, erano dei Whatsapp pieni di immagini utili a capire giusto un paio di cose.
Questa personale replica aveva delle piccole variazioni di poco conto, ma si apriva sempre con la nebbia. Un muro bianco stagnante che “con la sua indefinitezza, adombra i vuoti e le immensità disumane dell’universo e, in tal modo, ci colpisce alle spalle con il pensiero dell’annullamento”.
La citazione è tratta da Moby Dick di Melville nella splendida traduzione fatta da Cesare Pavese. Avete capito, il colore è il filo conduttore che lega un mammifero fatto a forma di pesce e un po’ tanta umidità sospesa nell’aria.
Il bianco è un colore acromatico, non ha tinta, ed è ciò che può appiattire le forme e i contorni in un enorme indistinto che in questa particolare situazione avvolge e inghiotte tutto.
Per prime possono essere le certezze. Vero, la nebbia è solo un fastidio meteorologico ma se è parte di un romanzo sin dal titolo, tranquilli è molto di più.
Soprattutto se è stato scritto da Andrea Nagele. Autrice austriaca, psicoterapeuta, impegnata contro la violenza sulle donne, giunta al terzo capitolo di una serie dedicata alla commissaria Maddalena Degrassi. Un animo curioso e coraggioso che lavora a Grado, città definita come “figlia di Aquilea e madre di Venezia”.
Sinossi dalla quarta di copertina: “in un canale della laguna di Grado, il corpo di una giovane donna galleggia senza vita. Il nuovo caso ricorda alla commissaria Degrassi una serie di violenze che di recente ha tenuto col fiato sospeso tutta la città. Il colpevole è ora dietro le sbarre, ma Degrassi e la sua squadra cominciano a nutrire dubbi: e se in custodia fosse finito l’uomo sbagliato? Poi tutto precipita. Ogni volta che come un’ombra triste cala la nebbia, il numero delle vittime sale.”
Forte dei capitoli precedenti, l’universo narrativo delineato da Andrea Nagele è solido e rispecchia la nostra realtà, dandoci l’occasione di riconoscere tutti quei riflessi che generiamo ma che non dovrebbero esistere.
Mai mettere in conto troppe certezze, sono meno di quelle che pensiamo e basta una crepa per far filtrare altro e stravolgere tutto. Il consiglio è di leggere Grado nella Nebbia e vedere con Maddalena cosa nasconde tutto quel bianco.

Mirko Giacchetti

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