Oslo.
Kafa Iqbal viene chiamata dopo il ritrovamento di un cadavere a casa di una vedova novantenne. Il corpo, di un uomo, viene identificato come quello di Mikael Morenius.
Qualche giorno dopo, anche Fredrik Beier, qualche giorno dopo, viene chiamato a indagare sul ritrovamento di un corpo, e anche quello risulta essere Mikael Morenius.
Beier e Iqbal sono allibiti: come fa la stessa persona essere uccisa due volte a distanza di giorni?
Le indagini si fanno lunghe e difficili, e si complicano ancora di più quando inizia a venire allo scoperto una vecchissima storia risalente all’ex Unione Sovietica. Una storia la cui scoperta rischia di creare parecchi danni, a tal punto che la polizia di Oslo è obbligata a mettere in campo tutti i suoi uomini, nessuno escluso.
Un romanzo spettacolare, un noir scandinavo che sa rapire e conquistare, colpendo il lettore nel profondo.
Le descrizioni sono veramente minuziose, risultato evidente di una grande ricerca e le ambientazioni molto realistiche.
Come sempre nei noir scandinavi, lo stile narrativo è molto secco e asciutto, ma sa trasportare su una montagna russa già dalle primissime pagine, portandoci a provare stati d’ansia esagerati e sensazioni di vuoto totale, accompagnando Fredrick dentro e fuori i suoi momenti di black out.
I cacciatori è un romanzo che non si fa scordare.
