I garbati maneggi delle signorine Devoto



Renzo Bistolfi,
I garbati maneggi delle signorine Devoto
Tea
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Un titolo che accortamente richiama l’indimenticabile Gilberto Govi e il suo “Maneggi per maritare una figlia”, un’ambientazione anni 50’ squisitamente ligure (Sestri Ponente), una scrittura accattivante e uno humour sottile rappresentano egregiamente il poker d’assi messo sul tavolo dal Renzo Bistolfi (diventato manager milanese, ma ancora con Sestri nel cuore e nell’acceleratore a fine settimana?)
Insomma mi sbilancio: ho assaporato un felice cocktail d’intelligenza, misura e brillante inventiva. Un mix di ingredienti che garantiscono una piacevole lettura. Un romanzo sottile ma «garbato» come le sue inimitabili protagoniste, le attempate signorine Devoto (allora si diceva così, perché zitelle suonava male): Siria, la “cieca” ottantacinquenne, la più oculata, quasi la “reggiura” della famiglia, Santa, la più giovane, settantasettenne, tozza ma con velleità romantiche, Mariannin, anni ottanta, precisa, addirittura pignola, purtroppo un po’ svampita e come cane da guardia, la vecchia domestica strabica Elvira.
La storia ha per principale scenario Sestri Ponente, e in particolare il condominio fatto di eleganti palazzine della Via Privata Vassallo. Siamo negli anni Cinquanta, dicevo. anche se le signorine Devoto sembrano più le protagoniste di un classico romanzo ottocentesco e non solo per l’età.
Dal loro statico e ovattato appartamento al primo piano di una delle palazzine, le signorine Devoto si sentono ancora le principesse di un “regno” passato, il tempo scorre pignolescamente regolare: sveglia, messa, ricamo, pranzo frugale, pomeriggio i Vespri, qualche amica in visita, poi cena ancora più frugale e alle nove di sera a nanna. Un condensato di regole borghesi, con un inflessibile perbenismo di facciata. Le regole di convivenza si rispettano e il disordine, che guasta irrimediabilmente il resto mondo, appare molto, molto lontano.
Siria, Santa, Mariannin, pur tra loro tanto diverse ma che da sempre perseguono le stesse inveterate abitudini, sono matematicamente convinte che il genere umano si divida: tra le persone per bene, rispettabili, cristiane, all’antica e tra quelle poco raccomandabili, che poi sarebbero quasi tutte le altre. Miti e riservate, saranno però proprio loro a mettersi in gioco, con granitica ed energica decisione quando la pacifica convivenza, la tranquillità e il buon nome del loro microcosmo verranno minacciati. Fatti eccezionali le costringeranno a scuotersi da un semiparadisiaco torpore, mettendole davanti al pericolo di perdere il loro buon nome e non solo quello. Qualcuno avrebbe messo gli occhi sulle palazzine della Via Privata Vassallo, e quel qualcuno è pronto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. E a pensar peggio non si sbaglia. Anche a rischio di passare per pazze o peggio, le signorine Devoto, ordiscono il loro piano di battaglia e partono in quarta.

Una ben calibrata folla di personaggi ben costruiti e plausibili per un romanzo con il delicato sapore delle caramelle di zucchero d’orzo da non perdere assolutamente.

Patrizia Debicke

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