Un perfetto colpevole – Sarah A. Denzil



Sarah Denzil
Un perfetto colpevole
Newton Compton
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Sophie ama il suo lavoro di insegnante nella scuola primaria di una cittadina della provincia inglese. Vive da sola con la madre malata di Alzheimer precoce e non ha una relazione sentimentale stabile. Il rapporto con la madre è sempre stato conflittuale, Sarah è vittima di un ricatto affettivo fin da bambina e ancora adesso, ormai adulta, soffre di sensi di colpa e inadeguatezza di fronte ai rimproveri e alle scenate della madre. A questa situazione di disagio si aggiunge però un fatto insolito: sembra che uno sconosciuto entri nella loro casa di notte. Per averne la certezza Sophie decide di far installare un sistema di sorveglianza e quello che scoprirà non sarà affatto rassicurante. L’ombra che perseguita lei e la madre ha una consistenza reale e dovrà trovarne il nome. Che possa essere l’uomo da lei conosciuto tramite un sito di incontri sul Web? O forse è la madre diabolica che vuole tormentarla fingendosi malata? Oppure quella voce viene da un passato che Sophie ignora o ricorda appena quando fa capolino nei suoi incubi? Trovare la risposta non sarà facile né dal punto di vista emotivo, né da quello investigativo.
Siamo di fronte a un thriller serrato, dai risvolti psicologici, che affronta il difficile rapporto tra una madre e una figlia. Sophie è goffa, timida, soffre di disordini alimentari, ha difficoltà a rapportarsi con gli altri. Tutto inizia dall’infanzia e dai sensi di colpa che instilla in lei la madre. È colpa sua se il padre si è suicidato, se la madre non trova un altro marito, se fanno una vita misera. E a questo si aggiunge il ricatto emotivo che la costringe a sopportare le bizzarrie materne. Sophie non può andare all’Università distante da casa, non può avere una vita affettiva propria, in definitiva non può avere una vita al di fuori di quella impostale dalla madre. Sophie vorrebbe ribellarsi ma non è in grado, il suo carattere la rende schiava della situazione e della tirannia materna. Il rapporto tra le due è di amore e odio, di insofferenza e paura reciproca. La malattia della donna è un catalizzatore che accelera il processo di allontanamento tra madre e figlia avviandolo alla decisione finale. A questo si aggiunge l’ombra, proiezione dell’inconscio di Sophie che poi acquisterà delle sembianze fin troppo reali.
Il libro ha un ritmo costante, ben calibrato, e l’atto finale è spiazzante e destinato a sorprendere il lettore, non tanto dal punto di vista della rivelazione su chi sia l’ombra che inquietava i sogni di Sophie, quanto sulle dinamiche inaspettate che si attuano nelle ultime pagine. Ma forse anche queste sono l’ennesima riprova del carattere sottomesso della donna, incapace di essere libera e autonoma nelle decisioni anche in un sofferto gesto liberatorio. Un perfetto colpevole è un libro ben costruito, da leggere tutto d’un fiato, restando in ascolto delle voci nell’ombra…

Cristina Bruno

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