Amate i libri ricchi di humour nero in cui il protagonista agisce spinto da un forte senso di vendetta? Allora non potete perdervi il romanzo d’esordio di Bella Mackie dal singolare titolo: “Come uccidere la tua famiglia” edito da HarperCollins.
La trama? La ventottenne Grace Bernard si trova nella prigione di Limehouse per un delitto che non ha commesso, nonostante sia colpevole di ben sei omicidi per i quali però sembra averla fatta franca. Annoiata dalla vita della prigione, decide di scrivere un diario in cui spiega i motivi che l’hanno spinta a uccidere sei membri della famiglia di suo padre. Infatti ritiene che il ricco padre e la sua famiglia siano colpevoli di averla abbandonata e di non aver aiutato la sua mamma quando era gravemente ammalata e aveva bisogno di cure.
Morta la madre, Grace a soli 13 anni vive con un solo obiettivo: vendicarla e recuperare l’eredità che merita. Da adulta metterà in pratica le azioni criminose per raggiungere quella meta ma…ironia della sorte quando il traguardo sembrerà più vicino sarà incarcerata per un delitto che in realtà non ha commesso. Riuscirà a riconquistare la sua libertà in modo da poter continuare con la sua follia omicida? O sorgeranno ancora altre complicazioni che ostacoleranno le sue ambizioni per sempre?
Mentre Grace studia, insegue e uccide le sue vittime, riflette sulla vita lasciandosi a commenti sarcastici su ciò che osserva. Ed è qui che da commedia nera, il romanzo si trasforma anche in una satira bruciante sulle famiglie disfunzionali e sui privilegi di classe, oltre a essere una critica feroce per l’ossessione dei media sull’universo del crimine. Sarà forse per questo che il romanzo d’esordio di Bella Mackie è diventato un fenomeno editoriale senza precedenti: da più di un anno infatti è in vetta alle classifiche inglesi ed è venduto in tutto il mondo.
Scritto in prima persona, con un linguaggio scorrevole, il racconto inventato del piano diabolico di un’antieroina come Grace Bernard non può lasciare indifferenti i lettori anche perché – come spiega lei stessa: “ In fondo, quasi nessuno è in grado di capire come una persona di appena ventotto anni possa uccidere senza battere ciglio sei membri della sua famiglia. E poi continuare a vivere come se niente fosse, senza neppure l’ombra di un rimpianto”.
