I morti di maggio – Nele Neuhaus



Nele Neuhaus
I morti di maggio
Piemme
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Nele Neuhaus è forse l’autrice di gialli più famosa in Germania. Le sue opere, solitamente ambientate nella regione del Taunus, l’hanno portata a ricevere la prestigiosa onorificenza di Commissaria capo di polizia criminale ad honorem dal presidente della polizia dell’Assia occidentale.
I morti di maggio è l’ultima uscita della serie che vanta 9 titoli e che vede protagonisti il commissario capo di polizia giudiziaria Pia Sander, ex Kirchhoff, ed il suo collega Oliver von Bodenstain, primo commissario capo di polizia giudiziaria, serie di grande successo in più di 20 paesi nel mondo.
I due protagonisti sono entrambi caratterizzati da storie personali complicate e vengono dipinti in modo abbastanza freddo, quasi a preservare un certo teutonico distacco tra gli stessi ed il lettore. Come spesso accade in queste serie i due sono caratterizzati da atteggiamenti completamente agli opporti, Pia è spesso sopra le righe e non ha certamente a cuore la forma mentre Oliver ha un passato familiare aristocratico che caratterizza l’eleganza ed il magnetismo di cui gode.
Questo episodio inizia con la scoperta del cadavere di Theodor Reifenrath, l’anziano proprietario di una fabbrica ormai dismessa e situata nei pressi della casa dove viene rinvenuto il corpo senza vita. Le indagini di Pia ed Oliver partiranno dal piccolo canile presente nel giardino della casa di Reifenrath, percorrendo avanti e indietro più di venti anni di storia della famiglia del cadavere.
La Neuhaus non si risparmia affatto nel popolare la storia con una folta pletora di congiunti del defunto, creando una fitta serie di rami secondari che portano il lettore a dover porre molta attenzione agli intrecci che si vengono a creare. Proprio gli incroci tra i tanti personaggi, le loro storie personali ed alcuni ricordi dolorosi creano la necessità di dover puntare su alcuni di essi come possibili autori materiali dell’omicidio di Reifenrath. I tanti indizi, spesso velati e fortemente contraddittori, contribuiscono in maniera determinante a creare una costruzione narrativa di spessore. Nele Neuhaus porta avanti abilmente due narrazioni che si intrecciano solo alla fine dell’opera. Una in terza persona che descrive le indagini della squadra guidata da Pia e l’altra, con un fine utilizzo della prima persona, in cui riesce a rappresentare, in modo molto incisivo, pulsioni e moventi dell’assassino senza peraltro smascherarlo prima che il lettore apprenda dagli investigatori stessi il nome del colpevole.
In sintesi ci troviamo a leggere un libro caratterizzato da una fabula che mantiene una adeguata tensione per tutta la narrazione.
Segnalo un’accuratezza che tornerà sicuramente utile a chi non ha già letto altri titoli della stessa serie di thriller: ad inizio libro è presente una lista dei principali personaggi che compariranno durante la narrazione. Con questo escamotage il lettore ha un aiuto importante nell’orientarsi alla comparsa dei vari protagonisti.

Gianluca Iaccarino

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