Corpi dimenticati – Jørn Lier Horst



Jørn Lier Horst
Corpi dimenticati
Rizzoli
Compralo su Compralo su Amazon

Corpi dimenticati. La nuova indagine dell’ispettore William Wisting
In un gelido inverno norvegese un uomo viene ritrovato ormai mummificato nel proprio salotto, davanti alla TV, a quattro mesi dal decesso.
Sembra un caso semplice che non richiede ulteriori indagini. Nessun segno di violenza, nessun indizio che faccia pensare a una morte non per cause naturali.
Un semplice quanto doloroso caso di solitudine e indifferenza. Non è necessario alcun supplemento di indagine nonostante l’istinto dell’ispettore William Wisting sembri non essere del tutto d’accordo. Non c’è però tempo per  fermarsi a riflettere perché un altro corpo viene ritrovato abbandonato in una coltivazioni di abeti. Anche questo cadavere giace da mesi dimenticato tra gli alberi. Indossa abiti estivi e nelle mani stringe una ciocca di capelli biondi. Nessuno risulta scomparso. Chi è allora l’uomo ritrovato? A chi appartengono i capelli biondi?
Mentre l’attenzione della polizia è tutta concentrata sul secondo cadavere, Line, la figlia dell’ispettore, giornalista del primo quotidiano nazionale, decide di scrivere un reportage sulla morte solitaria dell’uomo davanti alla TV. Era un vicino di casa, una persona che abitava a pochi passi da loro e di cui nessuno sapeva nulla, di cui nessuno si interessava, tanto che la sua morte è stata scoperta per caso solo molti mesi dopo.
La narrazione procede di pari passo tra il racconto delle indagini della polizia, che porterà a sconcertanti rivelazioni, e la ricerca di Line nel passato dell’uomo, che pare aver vissuto senza lasciare traccia di sé nel mondo. Le considerazioni della giornalista sulla solitudine e sull’emarginazione, sull’essere invisibili in mezzo alla gente, sono il valore aggiunto al libro.
Tessera dopo tessera il puzzle si ricomporrà, mostrando un’immagine inaspettata e sconcertante.
Jørn Lier Horst, al secondo libro con protagonista l’ispettore Winding dopo Bassa stagione, è un ex poliziotto e sa ovviamente descrivere in modo realistico e accurato indagini e procedure.
Le pagine scorrono veloci, anche se senza adrenalina, lasciata solo per il finale. In fondo è un’indagine che guarda più al passato che al presente, ed è fatta quindi di ricerche, comparazioni, ipotesi in cui non c’è la sensazione di imminenza di un nuovo omicidio da evitare.
Quello che manca in Corpi dimenticati è la costruzione tridimensionale dei personaggi, che risultano anonimi, unicamente funzionali allo sviluppo della storia investigativa. Sono privi di personalità, di un carattere o di una particolarità che li faccia spiccare, che li renda riconoscibili. Allo stesso modo latita anche la trama orizzontale, proprio quella che riguarda la vita dei protagonisti, che di solito si ritrova nei seriali e che è quella che in qualche modo crea empatia e affiliazione con il lettore.
Detto ciò, Corpi dimenticati rimane comunque una lettura intrigante che scorre veloce e scritta con cognizione di causa. Forse un po’ fredda, ma si sa, in Norvegia è così.

Cristina Aicardi

Potrebbero interessarti anche...