Il club Montecristo – Fabiano Massimi



Fabiano Massimi
Il club Montecristo
Mondadori
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Viviana, giovane impiegata in una galleria d’arte, viene ritrovata uccisa nel suo appartamento. La polizia si concentra subito su Danilo Secchi, ex detenuto con lo stesso modus operandi che ha applicato con l’omicidio che, qualche anno prima, lo aveva portato dietro le sbarre. Al commissario Cassini non interessa che le prove siano prevalentemente indiziarie e circostanziali, ma la recidività, è quella che fa fede. Per fortuna non tutti la pensano così. Arno, ingegnere informatico con due figli e un matrimonio con qualche scricchiolio, viene contattato dal vecchio amico Lans, talentuoso pittore uscito da poco di prigione per una rapina mai del tutto chiarita, con una proposta indecente: applicare le sue doti informatiche per il Club Montecristo, un’associazione composta da ex detenuti intenti a diffondere giustizia laddove le istituzioni e i mezzi non l’hanno portata. Arno e Lans indagheranno sulla vita misteriosa di Viviana per salvare da condanna certa il loro amico Danilo, scoprendo importanti elementi e indizi che nascondono una più vasta verità.
Fabiano Massimi si rivela brillante nella sua opera, in grado di alternare momenti di humour quotidiano e casalingo con altri di vera tensione investigativa. Risulta azzeccata la scelta dei personaggi e delle posizioni che ricoprono. Il fatto che Arno non sia né un poliziotto né un inquirente ma un comune cittadino senza mezzi per effettuare un’indagine formale, se non le sue doti informatiche dalla dubbia legalità, rende la storia più sincera e difficile. Massimi, oltretutto, risulta essere efficace dal punto di vista descrittivo: dalla denotazione dei personaggi e delle loro innumerevoli sfaccettature alla spiegazione degli scenari, riesce a rendere chiara e concreta l’idea di ciò che sta accadendo e di cosa vuole far notare, con descrizioni brevi ma pungenti e intrecciate spesso nei dialoghi. Una perfetta combinazione per rendere il dettato fluido e accattivante. In conclusione, è un libro con il potenziale e le caratteristiche canoniche del Noir ma scritto in quel modo atipico che lo rende idoneo per stimolare anche il lettore più esigente.

Marcello Sorrentino

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