Chiaroscuro



Tosca Brizio
Chiaroscuro
Golem
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Nello scorso mese di dicembre, la casa editrice “Golem Edizioni” ha pubblicato un gustoso volume dal titolo: “Chiaroscuro”, a firma di Tosca Brizio.
Questo “noir metropolitano” è da una parte reale perché ambientato fra le esistenti strade e località appartenenti alla città ed alla periferia di Torino (a parte il nome inventato per la strada protagonista: Galena) e dall’altra è tutto frutto della fantasia delle menti dei due autori che l’hanno scritto; si, perché Tosca Brizio è uno pseudonimo …
Nel testo, redatto a quattro mani, la città di Torino non è solo lo sfondo del racconto, ma ne diviene la protagonista, insieme alla sua vita urbana. Ci si ritrova, poco prima dello scoccare della mezzanotte, al bar Tripoli, angolo corso Novara, oppure seduti sotto le foglie verdastre dei tigli secolari che del Parco della Tesoriera.
Torino, dunque, la sua maestosità, la sua storia – è stata anche la capitale d’Italia – ma anche il suo degrado morale e urbano che incontriamo sotto i ponti che intersecano il lungo cammino del Po verso il mare, ai Murazzi.
Un noir metropolitano costruito e visto, è proprio il caso di dire, attraverso le immagini  in chiaroscuro della metropoli piemontese, che l’autrice ha sapientemente ed abilmente dipinto, descrivendole nelle pagine; un contenitore – noir – di violenza, di criminalità di varie etnie, ma anche una città portatrice sana di amore ed amicizia.
La storia, condensata in poche righe, si dipana nel giro di una quarantina di giorni, dal 20 settembre al 28 ottobre.
La lettura di Chiaroscuro è scorrevole ed avvincente, cattura presto ed incuriosisce sottilmente il lettore che, pagina dopo pagina, grazie alla fluidità espositiva e con pochi colpi di scena, giunge alla risoluzione degli omicidi che si consumano in quei giorni, in un’ atmosfera suggestiva e …premonitrice.
Il fato genera l’incontro fra due vecchi compagni di liceo: il talentuoso Pietro Jackson ed il “giornalista/saxofonista” Matteo Turrito, che decidono di organizzare una rimpatriata con gli altri ex-liceali. Ma Pietro e Matteo non saranno tranquilli nell’organizzare la rimpatriata perché  telefonate inquietanti, alcune vicende parallele e la non conoscenza del linguaggio della mala, contribuiranno alla non riuscita dell’impresa goliardica.
Pietro Jackson, di madre italiana e padre inglese, è principalmente un pittore che possiede talento ma che unisce ad esso anche una dote quasi divinatoria e tremenda: la premonizione.
La lettura inizia con la citazione di un brano scritto da Edvard Munch, prosegue con l’ incontro di un quadro di Hieronymus Bosch e si conclude con l’articolo redatto dal “saxofonista”, dai contenuti non certo molto allegri. Nel complesso ,però. il racconto è diverso, in esso si sorride, si immaginano quadri e litografie citate nelle varie pagine e sembra respirarsi l’aria delle vie torinesi. Si gustano le architetture dei palazzi di una “Torino eclettica”, e si parla anche di sesso, che non guasta mai.
Chiaroscuro è un buon libro e una squisita base per una sceneggiatura – a mio parere – per realizzare un ottimo film, con pochi interpreti e tutti italiani: i medici legali, il giornalista, i malavitosi appartenenti alla batteria, il professore, il farlocco, il capitano dei Carabinieri e la immancabile – ed avvenente – PM.
Ogni capitolo si svolge in una strada o piazza della città di Torino e le varie scene sono così ben descritte dai due autori che la si immagina e la si vive proprio come dei cittadini. Il lettore ha la percezione e la sensazione di partecipare egli stesso al racconto; ora è seduto di fronte ai vari personaggi che popolano le pagine del manoscritto. ora è seduto comodo sul sedile posteriore della marciante Kangoo di Matteo, ora è partecipe alle discussioni ed alle decisioni fra Rita e Rolando, ora è sotto i ponti lungo il fiume Po, in compagnia di un clochard, ora … si trova in una Torino disfatta nelle sue case, dove l’incuria ha preso dominio e le pareti degli edifici soffrono di innumerevoli scritte con lo spray: simboli fallici si alternano a scritte in arabo.
Vi auguro una buona lettura e … alla via così!

Gianni Anastasio

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