Girl Gang



Ashley Little
Girl Gang
1rosso
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Girl Gang è romanzo a più voci, come usa nella letteratura per young adults. La vicenda prosegue rapidamente, i punti di vista si alternano continuamente, ma le ripetizioni, i punti di contatto sono brevi istanti, il passaggio del testimone quasi mai comporta un passo indietro nella storia. Che dire? Cinque vite raccontate di corsa, cinque ragazze molto diverse tra loro, cinque diversi soggetti urbani, diversi per provenienza e fisionomia, accomunati dal progetto di indipendenza che hanno scelto per sé, e dalla sfortuna che invece le ha scelte: cinque come le dita di una mano che si chiude a pugno per potersi difendere.
La protagonista in un certo senso è lei Sly Girl, che prende con un filo di voce parola fin dal prologo, una giovane che ha lasciato dietro di sé la vita svuotata di senso della riserva indiana. Sembra già distante e rassegnata, di contro all’ingenua intemperanza delle sue nuove amiche/compagne/sorelle. Sono loro che vivono le avventure, e che proteggono lei, loro forti e sicure, lei irrimediabilmente rovinata, in lei i ricordi della violenza risuonano come qualcosa di assurdo, epocale. La sua è una voce afflitta, che suona come un tono di verità, dolente nei ricordi che affiorano a stento.
Il territorio della riserva è una terra perduta che non dà più risposte, ora l’unica voce che risponde è quella della città di Vancouver, una sorta di sesta ragazza, anche lei giovane ed invecchiata ad un tempo, con sprazzi di forza poetica che contrastano con il tono gaglioffesco e ingenuo delle sue splendide ragazze. E Vancouver è il corrispettivo di un grande spirito delle praterie, le strade in cui si incrociano i destini, e che come il grande spirito, non può che assistere impotente alle sconfitte dei suoi guerrieri.
Un romanzo di formazione, difficile da proporre ad una teenager per la scabrezza delle situazioni più che per la meccanica volgarità nel linguaggio delle protagoniste, tale da sembrare caricato e poco vero, ma effettivamente, sono poco più che delle bambine, che hanno visto quasi tutto e non smettono di compiere errori disperanti e fatali.

Serena Imperiale

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