Libri per ragazzi: Il mistero dei topolini scomparsi

Sherlock. Il mistero dei topolini scomparsi
Sébastien Perez, Benjamin Lacombe
Gallucc
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Uno ha scritto con fantasia e il secondo ha disegnato con vivacità, entrambi con umorismo e ritmo, una storiella divertente, una favoletta lieve sostanzialmente ispirata alla leggendaria gabbianella di Sepulveda e al gatto che le insegnò a volare e anche debitrice di fiabe e tradizioni popolari, come vedremo. L’investigatto Sherlock, riconoscibile in copertina dalla lente che ha in mano sullo sfondo dei più famosi monumenti di Parigi, vive paciosamente a casa di Madame Madeleine, dove fa amicizia con la golosa topina Magali dopo averla salvata da una mortale trappola: insieme giocano anche a gatto e topo, ma alternando i ruoli. 

Quando Magali misteriosamente scompare e con lei centinaia di topi che vivono in soffitta, Sherlock per indagare chiama a raccolta la banda di amici composta da un coniglio, un cihuahua, un cacatua e un altro micio. Le scoperte sono sorprendenti. Un topolino è sorpreso mentre ruba il soldino che i genitori hanno messo nel letto al posto del dentino caduto a un bambino (secondo la vecchia usanza popolare) e la porta a un losco figuro, una specie di Hamelin puzzolente di formaggio, che ha costruito una macchina, il Topinator, per controllare la mente dei topi, trasformarli in schiavi e arricchirsi con i soldini dei bambini. Come nella fiaba (un’altra) dei musicanti di Brema, gli amici a quattro zampe e due ali partono all’assalto del malfattore e a furia di morsi, graffi e beccate lo mettono in fuga. Un po’ favola, un po’ indagine e un po’ hard boiled a misura di piccoli, per preparali a letture più sostanziose.

Se poi l’adulto vorrà compiere anche un’azione sanamente istruttiva, potrà spiegare con leggerezza senza pedanteria né crudezza che in natura le cose non funzionano proprio così. Perché il micio di casa aspiri ad andare a pesca nella boccia del pesciolino rosso o perché si aggiri furtivamente intorno alla gabbia di un inquieto canarino e così via.
Da 8 anni

Fernando Rotondo

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