Il filosofo di via del Bollo



Gianni Simoni
Il filosofo di via del Bollo
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Andrea Lucchesi, l’ispettore di Simoni, con pelle scura per colpa di mamma eritrea, ma gli giova pare, tanto che addirittura anche sua figlia lo definisce figaccione, rimessosi dall’infarto che l’ha spedito moribondo in ospedale, torna al suo lavoro nella sezione furti e rapine del commissariato di Piazza San Sepolcro. S’imbarca subito in un’indagine su una serie di ruberie di antiche incisioni tedesche del ‘500 rare e di valore inestimabile, opere di grandissimi artisti quali Durer, Luca de Leyda, ecc. Tutto l’affare ha le chiare stigmate del furto su commissione. Lucchesi fa in tempo ad andare a colazione dalla ex moglie e cedere alle sue lusinghe erotiche per poi dover rifiutare a cena le grazie della bella collega Carolina… Ma francamente quanto gli è successo l’ha cambiato. Si è umanizzato e mi piace più di prima. Ha visto la morte da vicino. La paura l’ha reso più debole, ma allo stesso tempo più calmo, riflessivo, sempre nei giusti limiti del suo carattere, naturalmente. Rifiuta d’incontrare di nuovo la contessa della haute della quale si sentiva innamorato nel precedente romanzo, si costringe a limitare le sigarette, si controlla sul bere, si obbliga a lunghe passeggiate… È un po’ frastornato, forse si sente solo e forse per questo un giorno nota per strada un uomo, Ambrogio, uno strano personaggio, un filosofo che, in piedi all’angolo di via del Bollo, dispensa saggezza ai passanti. Lucchesi, ora che si concede più tempo, l’ascolta, si stupisce, si annoia ma vuole capire e comincia a frequentarlo. Ambrogio l’intriga. Sì, l’ispettore Lucchesi è cambiato, ma non solo lui. L’indagine sulla serie di furti in cui si troverà coinvolto appena rientrato in azione, sembrerebbe quasi la fotocopia di quella risolta pochi mesi addietro, con furti d’opere arte, giri di denaro, ambienti di livello, ma qualcosa stona. E in realtà nulla e nessuno è più come prima. Tutti sembrano cambiati, i suoi coprotagonisti in Piazza San Sepolcro scoprono carte inattese: la sua ex moglie Adele, la contessa Urbinati e i suoi amici, il commissario Pepe, la collega Carolina Marchesi… I furti di incisioni rare lo spingono a indagare nel giro dei frequentatori dei collezionisti derubati. E ci scappa il morto. Il vecchio professor Niccodemi, l’esperto d’arte già conosciuto in Piazza San Sepolcro, che lo cerca da giorni e vorrebbe parlargli, viene accoltellato prima del loro appuntamento… Andrea Lucchesi per risolvere questo caso dovrà ingoiare verità amare su chi credeva amico. Verità che fanno troppo male.

patrizia debicke

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