Fa il suo esordio nella narrativa gialla col romanzo Il mistero di Villa Feoli, pubblicato da Ianieri Edizioni nella collana Le Dalie Nere curata da Raffaella Catalano e Giacomo Cacciatore, lo scrittore Emilio Limone, già autore di altre pregevoli opere.
Limone da vent’anni indossa l’uniforme della Benemerita Arma col grado di maresciallo e conosce bene i meccanismi che stanno dietro le procedure giudiziarie e il ruolo precipuo dei carabinieri quando si indaga su un omicidio che, in un giallo, non può certo mancare
L’incipit del romanzo ci rende immediatamente simpatico il protagonista, il maresciallo Ettore Festa, che conosciamo mentre trepida sugli spalti dello stadio Partenio con altri venticinquemila tifosi. La sua squadra del cuore, l’Avellino, si sta giocando in casa la promozione in A contro il Pescara che, a sua volta, se perde, sarà retrocessa in serie C. Il risultato è inchiodato sullo 0 a 0 quando al 94° viene fischiato un calcio di rigore per l’Avellino e viene chiamato a batterlo il capitano, Davide Moretti, un rigorista nato.
Della partita non diciamo altro per lasciare al lettore il piacere di gustarsi queste prima pagine palpitanti di adrenalina e permeeranno tutta l’architrave narrativa del romanzo.
Nei capitoli seguenti ritroviamo il maresciallo Festa nel suo ruolo di comandante di Stazione a Rofi Terme, cittadina un tempo fiore all’occhiello del centro Italia. Il maresciallo si intrattiene col carabiniere scelto Francesco Zanca, che ogni mese, con solerzia adempie a redigere il resoconto dell’operato dell’Arma nel territorio di competenza.
Il maresciallo Festa, ormai avanti con gli anni, preferisce guardare già alla vita da pensionato che pensa di godersi a lungo. Insomma è un giorno di lavoro come tanti a Rofi Terme e il maresciallo è già pronto a tornare a casa da sua moglie, quand’ecco che arriva la telefonata che ogni carabiniere teme: il giardiniere di Villa Feoli ha ritrovato il cadavere di Marco Feoli uno dei tre fratelli che hanno ereditato l’antico palazzo nobiliare, disabitato da decenni. Tutti nel circondario e non solo conoscono Villa Feoli e le storie di dimora maledetta che la circondando, al punto che aveva suscitato anche l’interesse dei produttori di una serie televisiva per girarvi un documentario, ma gli eredi, che vivono in altre città lontane, non avevano dato il permesso.
Cosa ci faceva quindi Marco Feoli nella villa dove qualcuno l’ha colpito a morte?
Che si tratti di un delitto non vi sono dubbi e sia le modalità che l’arma usata, richiamano proprio quegli antichi misteri e certe pratiche esoteriche che tra quelle mura avvenivano nei secoli passati, compresi gli omicidi di giovani ragazze i cui spettri inquieti, secondo le voci della gente, ancora si aggirano in cerca di giustizia tra le antiche sale.
O in cerca di vendetta, suggerisce qualcuno, indicando il cadavere di Marco Feoli che giace proprio nella stanza dove la giovanissima Annamaria, assunta come domestica agli inizi dell’Ottocento, ad appena quindici anni aveva conosciuto la bestialità degli uomini ed era stata assassinata propri come Marco Feoli.
Le indagini del maresciallo seguono una pista che sembra già tracciata dagli eventi e dalla storia di Villa Feoli, ma come in ogni giallo che si rispetti, nulla è come sembra perché i fantasmi non uccidono, sono sempre gli uomini a farlo, e ci sono molti modi di stuprare la verità.
Emilio Limone confeziona un giallo d’autore che nella sua essenzialità contiene tutto ciò che fa di un romanzo un buon romanzo: scrittura consapevole, conoscenza della materia, storia avvincente con occhio aperto sui mali del nostro tempo di cui anche il maresciallo Ettore Festa è figlio e testimone. E una verità disturbante con un finale amaro, per nulla consolatorio e un giro vorticoso di soldi e malaffare. Tutto oggi è in vendita, sempre volerci dire l’autore, anche la dignità, e chi non si adatta, finisce per essere isolato, calunniato, spezzato.
O peggio, assassinato.
Un romanzo che si legge volentieri.
Sempre per Ianieri Edizioni Emilio Limone aveva già dato alle stampe anche l’interessante saggio, “Sfogliando una fiamma: storia letteraria dei carabinieri” in cui presentava la storia dei carabinieri, elencando i protagonisti in uniforme la cui presenza da oltre due secoli accompagna la storia quotidiana degli italiani. Carabinieri semplici, brigadieri e appuntati, marescialli e capitani, colonnelli e generali, i protagonisti di quel lungo excursus per conoscerli da vicino anche come protagonisti di romanzi e fiction, insieme ai lori autori e ai contesti dove vivono e operano, rinsaldando quella calda sensazione di protezione che i carabinieri da sempre ci trasmettono.