Un animale selvaggio – Joël Dicker



Joël Dicker
Un animale selvaggio
La nave di Teseo
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Immaginate di avere come vicini di casa una coppia perfetta: un uomo e una donna belli, ricchi, gentili, affascinanti, con due bambini altrettanto perfetti, che ovviamente adorano la mamma e il papà. I quali sono pure dei genitori affettuosi, tolleranti e amabili. Una vera iattura per Greg, il vicino di casa di cotanta perfezione, il quale al contrario ha una moglie lagnosa, dei figli indisciplinati e un conto in banca invisibile rispetto a quello di Arpad e Sophie, i due “perfettini” di cui sopra.

L’ultimo romanzo di Joel Dicker gioca su un sentimento impopolare quanto naturale: l’invidia e intorno a essa costruisce una trama quasi pirandelliana, in cui la verità cambia a ogni pagina, rivelandosi in tutta la sua sfuggevolezza e incertezza. L’ambientazione del romanzo, Ginevra, con qualche rapida puntata a  Saint-Tropez e Sanremo, trasporta subito il lettore nel mondo dorato del lusso e della ricchezza, un mondo in cui ogni desiderio può essere soddisfatto. In un caleidoscopico pas de deux, le due coppie, i privilegiati Arpad e Sophie, e gli “sfigati” Greg e Karine, si conoscono, fanno amicizia, si invidiano e si ammirano, cercando di scoprire gli uni i segreti degli altri (e ce ne sono molti…). 

Dicker è straordinariamente abile nel mischiare le carte dinnanzi al lettore, nell’illuderlo di aver compreso le ragioni di un personaggio per poi mostrargli come è illusorio credere di conoscere gli altri quando non si è neppure in grado di conoscere se stessi.

Un animale selvaggio è certo molto di più di un romanzo giallo, forse è una struggente (e non convenzionale) storia d’amore, o forse una sarcastica denuncia dell’horror vacui che colpisce chi possiede molto, troppo, e vive nell’angoscia di non averlo meritato o di perderlo dall’oggi al domani. O forse è una riflessione sui meccanismi che tengono insieme una coppia, sulla difficoltà di costruire una relazione e soprattutto mantenerla. Ma quello che è il maggior pregio del libro è che l’autore ha saputo trattare ogni tema affrontato in modo originale e inconsueto, mostrandoci quanto sia inafferrabile e illusoria quella che riteniamo felicità.

Donatella Brusati

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