Il profanatore di biblioteche proibite



Davide Mosca
Il profanatore di biblioteche proibite
Newton Compton
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A parte il titolo che ci sta come il cavolo a merenda visto che tutto ruota attorno al mistero della nascita di Roma e non riesco a trovare tracce di biblioteche proibite, a meno che non si voglia dar peso ai libri rari presi in prestito e mai restituiti dal Lazzari, protagonista e attore principale, il romanzo di Mosca rivela tutta l’ ottima conoscenza dell’autore sulla materia trattata che poi è Roma antica e i suoi millenari segreti. Dopo una lunga introduzione esplicativa per presentarci questo strano professore e la sua scelta di vita di voler rompere ogni legame con il passato e una vita di studi, aprendo una enoteca in un paesino di mare poco lontano dalla foce del Rubicone, arriva la fregatura, lo spettro del passato rappresentato da un misterioso colonnello che opera per il Committente a capo di una Fondazione, una società segreta che mostra i muscoli, lo ricatta chiudendogli ogni sbocco e lo costringe a tornare alle sue indagini sull’antica Roma e sull’arcano segreto della sua fondazione e, volente e nolente, mettersi alla ricerca del Lituo, che la leggenda vuole il bastone sacro con cui Romolo fondò Roma legato strettamente alla nascita di Roma e a quello che dovrebbe essere il suo magico segreto nome. Ma il Lituo, che è un reperto di incalcolabile valore, è ambito anche da altri misteriosi mandanti. La caccia è aperta. Tutti sono disposti a tutto e a pagare qualunque cifra. Dopo aver superato più di un centinaio di pagine nelle quali il nostro eroe Lazzari, scortato da una bella e fascinosa accompagnatrice che si fa chiamare Artemisia e protetto, o almeno pare, da Dino una specie di orso guardia del corpo, percorre freneticamente mezza Italia, lasciando dietro di sé un paio di cadaveri. Il primo è un certo signor Vento che sostiene di poter dare loro tracce utili, poi trovato morto con le braccia in croce. Tortura? Un assassinio rituale? È stato giustiziato per alto tradimento? Sulle tracce di nuove possibili informazioni a Sarzana ci scapperà un altro morto, il professor Parodi. A questo punto il ritmo si fa incalzante, il libro comincia a correre come il Frecciarossa e ci fa scoprire al lettore una nuova realtà fatta di archeologia in vendita (ma come aspettarsi altro in questo favoloso paese dove sotto ogni campicello cantano i secoli), di studiosi schivi ma straordinariamente eruditi, scaltri tombaroli doppiogiochisti, antichi reperti preziosi ambiti dai collezionisti e arcani enigmi da sciogliere per arrivare alla verità. Passato e presente si mischiano con inaspettate e plausibili similitudini tra le religioni. Poi, se non bastasse, il doppio gioco si fa triplo, compaiono mandanti russi… E l’avventura di Lazzari, costretto a fingersi una specie di Indiana Jones italico, si ingarbuglia ancora di più. Tutto sembra perduto, i cattivi hanno vinto? Nossignore in realtà niente è come pare. Ma la corretta soluzione del caso quale è veramente? Il segreto del nome di Roma e le sue origini o… ? Leggere per capire!

patrizia debicke

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