Inferno in Church Street
Non c’entro con le pere.
Quando pascolavo come una pecorella smarrita nell’oratorio del quartiere, appartenevo alla categoria di quelli che cercavano di ridurre quanto più possibile la gravità e il numero dei peccati da riportare al prete. Intendiamoci, non ero un giovane dissoluto ma con i dieci comandamenti proprio non riuscivo ad andare d’accordo.
Dovevo fare cose più interessanti che restarmene in ginocchio a pregare davanti a un altare.
Di quei ricordi all’odore d’incenso mi è rimasto – per fortuna – davvero molto poco ma non ho mai davvero capito fino in fondo l’idea che una confessione serve per alleggerire l’anima e avvicinare al perdono. Ma quando mai? Se ci penso bene, non accade perché un tale gesto incontra una punizione più o meno adeguata e libera oscuri segreti che generano pericolosi intrighi.
Tra letteratura e realtà mi è capitato di doverne sentire qualcuna, ma quella che più mi ha colpito è contenuta nel secondo libro delle Confessioni di Sant’Agostino; descrive il fatto come un suicidio e una devastazione della carne per liberare la coscienza dal peso del furto di alcune pere. Davvero per trent’anni i suoi sonni erano tormentati da una bravata compiuta da ragazzino?
Con una buona capacità di scrittura e un po’ di pathos avrà anche dimostrato la dimensione squallida e inutile in cui nasce il peccato ma, a rileggerlo oggi, appare come uno dei più grandi principianti della storia della criminalità .
Inferno in Church Street è un romanzo scritto da Jake Hinkson, pubblicato in Italia da Edizioni del Capricorno nella collana La Metà Oscura.
Un personaggio senza nome fugge da alcuni guai e, dopo aver schivato la polizia di tre stati, decide di allungare il passo della propria fuga con una semplice rapina. Nel cuore della notte in una stazione di servizio in Oklahoma sceglie come bersaglio un uomo corpulento con la faccia da perdente che risponde al nome di Geoffrey Webb. Quella che doveva essere una semplice azione mordi e fuggi, diventa una situazione di stallo in cui chi ha la pistola può veramente poco contro chi controlla il volante e l’acceleratore dell’automobile.
Tra i due nasce una strana intesa e un’interessante proposta per un affare da molte migliaia di dollari. Però l’accordo non è possibile senza scoprire chi sia veramente Geoffrey Webb ed è così che l’ex ministro dei giovani della chiesa Battista racconta la lunga serie di reati commessi.
Una storia ambientata nel sud degli Stati Uniti dove viene sottolineata la dimensione limitata delle piccole comunità religiose e si snoda attraverso una serie di delitti facendo dubitare in merito alla presenza di qualche entità divina che, da sopra le nuvole, veglia sul destino dell’umanità .
La parlantina dell’autista è in grado di trasportare altrove il lettore, di portarlo ben oltre i sudici sedili di una berlina, per sorprenderlo impreparato all’ultimo atto. Una buona lettura che ha diversi cambi di toni ma è così seria da non prendersi troppo sul serio.
Confessare alleggerisce l’anima, avvicina il peccatore al perdono e offre la possibilità di redimersi? Chiedetelo a Geoffrey Webb, se la risposta non vi piace allora recitate le vostre migliori preghiere e sperate che lassù qualcuno vi ami.
Inferno in Church Street
Mirko Giacchetti