Intervista a Josè Rodrigues Dos Santos

MilanoNera in occasione dell’uscita del suo ultimo romanzo Il settimo sigillo ha incontrato “virtualmente” Dos Santos, una bella occasione per sottolineare i processi creativi dell’autore, un libro importante e tematiche che non passeranno inosservate.

Il settimo sigillo è un j’accuse senza mezze misure all’indifferenza verso i disastri ambientali da parte dei potenti della terra. A tal proposito è emblematico il passaggio del libro che descrive gli sbadigli dei delegati a Kyoto dinnanzi alle rivelazioni allarmate degli scienziati. Lei pensa che ci possa essere un’inversione di tendenza partendo dalla indignazione popolare sobillata da romanzi importanti e documentati come il suo?
La risposta del pubblico e la pressione che si esercita sulla politica può essere cruciale. Il grande problema sono i governi, i giornalisti, che hanno una conoscenza superficiale dei problemi circa il cambiamento climatico e, soprattutto, della fine del petrolio. Senza una corretta informazione non si può agire.
Il Settimo sigillo può essere importante per fornire queste informazioni. In Portogallo, per esempio, questo romanzo è stato letto da molte persone, compresi i politici. Come conseguenza, sono stato convocato dal Parlamento portoghese per spiegare che cosa stia accadendo con il petrolio e la sua fine, argomento che il libro affronta nei dettagli.
Ciò ha indotto le autorità portoghesi a riflettere sulla problematica, rafforzando gli investimenti nelle energie rinnovabili, e portando il Portogallo a divenire paese all’avanguardia in questo campo. In Portogallo esiste l’impianto di energia solare più grande del mondo e la più grande centrale di energia eolica d’ Europa.

Il suo impegno civile nel descrivere e denunciare le strettissime connessioni tra compagnie petrolifere e politica le hanno procurato seccature a livello legale? In Italia purtroppo la querela è diventato uno strumento subdolo di censura…
No. Tutto ciò che viene scritto nel libro è vero, i responsabili di questa situazione non hanno modo di attaccarmi in tribunale. Se lo faranno, perderanno.

I suoi libri accompagnano il lettore in terre affascinanti e ancora legatissime ad un’equilibrio naturale da salvare a tutti i costi, i suoi personaggi sembrano quasi a disagio e impotenti, anche quando essi tentano una disperata difesa dell’equilibrio stesso. Lei pensa che la ricerca scientifica subisca grosse pressioni a livello internazionale per nascondere verità scomode?
Certamente. Quando si toccano grandi interessi è come se la sua mano diventasse un nido di vespe.
L’industria petrolifera è il business più grande del mondo, molto superiore alla droga, per esempio. La lobby del  petrolio è stata la principale sostenitrice delle campagne presidenziali di George Bush. Come poteva Bush agire contro gli interessi delle mani da cui si nutre? Ma la realtà finisce per imporsi. Quando un barile di petrolio raggiunse durante l’anno passato i $ 147, non è stato più possibile nascondere questa verità.
Il petrolio si sta esaurendo e dobbiamo trovare alternative con estrema urgenza. Se non lo faremo al più presto, la nostra civiltà arriverà al collasso.
E non sto parlando di un crollo da ai prossimi 50 anni. Sto parlando di un crollo nei prossimi 5 a 10 anni!
Si tratta di una minaccia imminente e quelli che leggeranno Il Settimo sigillo potranno capirlo molto bene. E ‘importante conoscere la situazione reale, al fine di prendere le giuste misure ed è questo il motivo per cui il romanzo è così importante

Mi hano commosso molto le pagine dedicate alla madre di Tomás, il travaglio interiore del personaggio e il suo dividersi tra razionalità, rigore scientifico e sete di verità ed una emotività istintiva e prorompente verso il destino della vecchiaia che si compie. Come si costruisce un personaggio così complesso?
Cercando l’ispirazione alla realtà. Niente di più semplice di questo. Fingiamo tutti che il problema della terza età sia un problema che altri un giorno affronteranno. Ma in un attimo invece, questo problema colpisce proprio noi, bussa alla nostra porta. Può essere nostro padre, o nostra madre o noi stessi improvvisamente, invecchiamo con tutto ciò che ne consegue.

Le verità che emergono dal libro, sconvolgenti, scaturiscono con semplicità dal dialogo tra i personaggi, come mai ha scelto questa soluzione narrativa?
Perché mi sembrava la più efficace. Credo che i romanzi migliori siano quelli che, in un modo attraente, ci rivelano cose su noi stessi e sul mondo che ci circonda. Le librerie sono piene di libri che raccontano storie semplici e inconsistenti. Vorrei che i miei romanzi facessero la differenza e aiutassero i lettori ad aprire gli occhi sul mondo in cui viviamo.

alessandra anzivino

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