Il caso Collini



Ferdinand von Schirach
Il caso Collini
Longanesi
Compralo su Compralo su Amazon

Ho divorato ogni pagina del caso Collini lasciandomi coinvolgere dalla storia. Semplice a prima vista con il tribunale, palcoscenico consueto per von Schirach, a ospitare la difesa d’ufficio del giovane avvocato Caspar Leinen di un singolare assassino: Fabrizio Collini, anziano operaio italiano in pensione che, dopo 34 anni di onorato lavoro per la Mercedes Benz, ha barbaramente ucciso Hans Mayer, un ricchissimo industriale di 85 anni. Il compito di Leinen però è reso difficilissimo per la sua personale amicizia e frequentazione fin dall’infanzia con la vittima e la sua famiglia. E in più l’imputato che ha subito confessato l’omicidio si trincera dietro un mutismo ostinato sulle motivazioni del suo atto. Casper Leinen dovrà difendere un uomo che sembra non volere una difesa? Un incarico impossibile? Forse. Ma rileggendo gli atti e risalendo faticosamente al passato il giovane avvocato riscopre uno dei capitoli terribili della storia tedesca dell’ultima guerra… Ma se la verità è una possibile interpretazione, le conseguenze sono talvolta fatali e la vendetta non potrà mai diventare una vittoria. Nel caso Collini, von Schirach, l’avvocato convertito a romanziere, maestro nell’interpretare semplicità, umanità e realtà, scrive anche di SS, senza farsi schiacciare dal passato hitleriano di suo nonno Baldur von Schirach. E mi piace riportare con il dovuto rilievo le sue parole: “Non capisco mio nonno: tutto di lui mi è estraneo e tuttora la nostra generazione cerca di spiegare come sia potuto diventare ciò che è stato”. Quindi, non a torto, mette in bocca dell’avvocato Mattinger, rappresentante del magnate assassinato, considerato uomo irreprensibile, quando parla a tu per tu con l’avvocato dell’omicida: «In vita mia ho conosciuto solo due persone perbene… …Le persone non sono bianche o nere… sono grigie». Von Schirach mi piace anche perché sa riconoscere e accettare i limiti e gli errori di una legislazione che può rivelarsi stupidamente ingiusta. Ma non fa sconti al passato, ne vede gli errori, anche se forse ammette in qualche modo la necessità di dimenticare, con una qualche amnistia, certi abominevoli orrori, fatti e delitti. La vita deve continuare a farsi strada in questo grigio mondo attuale che mette a confronto quotidianamente difensori di diritti di persone, animali e cose ignorando che gran parte dei più recenti successi letterari o meglio di ‘lettura’, cinematografici, televisivi, mediatici insomma, grondano imperterriti sangue innocente.

patrizia debicke

Potrebbero interessarti anche...