Intervista a Amanda Reynolds – L’anno che è passato

downloadAmanda Reynolds, in Italia per presentare “L’anno che è passato”, ha incontrato i bloggers a Milano, nella sede della Corbaccio.

Il personaggio di Jo è un po’ controverso, a volte antipatico…
(alla domanda scoppia a ridere, ndr)
Era proprio così che la volevo creare, desideravo un personaggio controverso. Quando scrivo, e anche quando leggo, voglio dei personaggi veri come tutti siamo nella vita reale: non siamo sempre buoni e simpatici. Siamo un insieme di tratti positivi e negativi. La stessa cosa vale per un matrimonio. Oggi, anche a causa dei social media, c’è la tendenza a voler mostrare al resto del mondo soltanto le parti migliori della nostra vita, persino di quella matrimoniale. Invece la gioia, come lettrice e anche come scrittrice è riuscire a sbirciare dietro le tende, spiare nella vita intima, vera e reale delle persone.
Quindi, se questa è l’impressione che Jo dà, beh, ne sono felice, era proprio così che la volevo.

Quello che non cambia dopo la caduta, l’unica cosa di cui è assolutamente certa e che non mette mai in dubbio è il suo amore per i figli.Cambia il modo di rapportarsi, ma non l’amore  che nutre per loro.
Sono felice di essere riuscita a trasmettere questa idea, perché è proprio così.
Jo ha dedicato la sua vita ai figli, ad accudirli. Lo ha fatto con gioia, amore e dedizione totale, ed è una cosa meravigliosa. Ma, così facendo, ha in qualche modo messo in standby la sua vita, l’ha relegata in secondo piano, ha perso la sua identità. Ora Jo deve trovare una sua nuova dimensione, deve capire chi è  e cosa può fare senza nessuno da accudire. Non solo deve recuperare i ricordi, deve anche capire chi è la vera Jo, capire
se il suo cambiamento sia dovuto alla caduta o a se la caduta sia stata solo la scintilla che ha fatto emergere una Jo latente.

Come è nata l’idea del libro?
Sono affascinata da sempre dal tema della perdita di memoria, ancora di più se  per un evento traumatico.
Vi racconto una storia.
Un giorno,molto tempo fa, io e mia madre andammo a un evento letterario. C’era un giallista, ex poliziotto, che ha voluto fare un esperimento e ha chiamato volontari. Ci siamo offerte e quindi ci ha messo schiena contro schiena facendoci domande su come eravamo vestite etc.
Eravamo state insieme tutto il giorno eppure abbiamo fatto una figuraccia. Non ci ricordavamo nulla.
Questo era per dimostrare che spesso i testimoni oculari non servono a nulla, la loro memoria è falsata ed erronea.
Oltre alla memoria, volevo parlare di donne della mia età, dar loro uno stimolo, provocare in un certo senso, far vedere che una volta cresciuti i figli, c’è un nuovo mondo che si apre.C’è speranza, c’è una vita oltre, che può essere interessante e piena di novità. La mia vita non è assolutamente come quella di Jo, ma anch’io, una volta cresciuti i figli, mi sono trovata in un momento nel quale ho dovuto trovare un nuovo stimolo.

download (4)Come ha proceduto nella scrittura nel libro con i due piani temporali? Ha scritto prima uno poi l’altro o tutto in sequenza?
Un consiglio, se vi venisse mai in mente di scrivere un libro, non fate come ho fatto io, perché mi sono rovinata da sola.
E’ stato un incubo: io ho scritto il libro così com’è, dall’inizio alla fine. Arrivata alla fine ho dovuto rileggere tutto da capo, riorganizzarlo, perché la difficoltà era che io non volevo mostrare al lettore cose che Jo non aveva già scoperto da sola e viceversa e volevo evitare le ripetizioni.
Gestire queste due linee temporali non è stato affatto semplice. Mi ero ripromessa di non fare mai più una cosa simile, e invece sto rifacendo la stessa cosa con il nuovo libro.
L’ho rivisto almeno una decina di volte e la cosa strana è che quando lo chiudi definitivamente per una decina di secondi sei felicissima, poi realizzi che già inizia a mancarti.

E’ stato difficile arrivare alla pubblicazione?
Sì, ho scritto libri prima di questo, che il mio agente non era riuscito a vendere, sono chiusi in un cassetto e lì devono stare. Quando invece le ho mandato il primo paragrafo di questo, lei è stata subito entusiasta perché ha detto che era una storia bella, facile da spiegare, che riusciva a coinvolgere subito.

Il prossimo libro?
Sono nella fase di editing, sempre molto dolorosa ( ride, ndr).  Il libro uscirà in Inghilterra il prossimo anno. È un libro con personaggi completamente diversi ma sempre un thriller psicologico.

Cristina Aicardi

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