L’ultimo Catone



matilde asensi
L’ultimo Catone
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Una ricerca storica ed ecclesiastica impeccabile, 479 pagine di una coinvolgente miscela di enigmi archeologici sulle reliquie di Cristo, e strabilianti colpi di scena sono gli ingredienti de L’ultimo Catone, il thriller religioso della giornalista spagnola Matilde Asensi.
Suor Ottavia Salina, è “soltanto una dipendente dell’Archivio Segreto Vaticano”, esperta in paleografia, chiamata a far luce dalle massime autorità pontificie su un’enigmatica morte. Ottavia, instancabile lettrice di manoscritti e pergamene, è l’unica persona al mondo in grado di decifrare uno strano tatuaggio – sette croci e sette lettere che in greco antico formano la parola “stauros”, ovvero croce – inciso sul cadavere di un etiope rinvenuto sul Peloponneso. Da questo strano incidente sembrano dipendere le sorti di tutte le Chiese Cristiane. Il mistero s’infittisce quando sul luogo dello schianto sono ritrovati anche piccoli frammenti di legno. Tutto fa pensare che potrebbero essere minuscole porzioni della reliquia della Vera Croce di Gesù.

Affiancata dall’inflessibile Guardia Svizzera Kaspar Glauser-Roist e dal timido archeologo Farag Boswell, Suor Ottavia, intraprende un viaggio nei luoghi più sacri delle origini della cristianità: dal Monastero di Santa Caterina nel Sinai, la cui biblioteca contiene antichissime pergamene di testi apocrifi mai decifrati, a Gerusalemme fino ad arrivare a Costantinopoli, l’attuale Istanbul; da Atene ad Alessandria d’Egitto. Ma le indagini, che sembrano concludersi rapidamente iniziano proprio dove parevano terminare. E i tre finiscono per scoprire l’esistenza di una misteriosa setta religiosa di tipo massonico, gli Staurophylakes, i custodi della croce, incaricati di proteggere il sacro legno nel IV secolo. La chiave di volta dell’intricata serie d’indizi viene fornita dalla Divina Commedia e, più precisamente, dal Purgatorio. Catone l’Uticense, colui che diede il nome agli archimandriti degli Staurophylakes, è il guardiano del Purgatorio dantesco: una coincidenza non casuale. La setta non si è estinta, anzi, sopravvissuta alle Crociate, potrebbe essere rinchiusa in qualche monastero a custodire la Vera Croce.
Ai tre non resta che seguir l’indizio dantesco per scoprire chi è l’ultimo Catone: “Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero/ché ‘l velo è ora ben tanto sottile,/certo che ‘l trapassar dentro è leggero”. Misteri, riti d’iniziazione, ladri di reliquie. Sono gli elementi perfetti per farci compagnia durante l’attesa della nuova fatica dell’Asensi, Terraferma, prevista per il prossimo maggio.

Francesca Colletti

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