Chi ha ucciso Clara? Il corpo giace inerme in una pozza di sangue, una donna bella e infelice anche da morta, il suo fedele shopper rigorosamente griffato accanto a lei: inizia così il secondo libro di Angelo Simone.
Le indagini portano tutte ad un unico colpevole, lui, l’uomo a una stella, una di quelle persone comunemente definite “normali”, un lavoro tranquillo che detesta, una moglie che non ama più da tempo, le vacanze nei villaggi della Valtur e l’amore di Clara come potente sedativo ad una vita comune.
Il suo unico amico e avvocato Grillotti ci ricorda che nei delitti il solo a non scappare mai è proprio l’assassino, infatti, l’uomo a una stella fugge, dando inizio alla vertiginosa discesa di un cuore infranto. Una vittima, uno schiavo del sistema che a fatica si era conquistato un posto nella vita di tutti i giorni, compie un percorso tra i luoghi della decadenza umana, fino a stringere amicizia con Garibaldi, il clochard che lo vedeva entrare all’hotel Firenze con Clara, e che vive per strada, proprio come ora si ritrova a fare lui.
Le vie di Roma si fanno sempre più pericolose, l’uomo a una stella indaga sul caso e il suo dolore si fa sempre più intenso man mano che scopre particolari oscuri e ambigui in merito alla peccaminosa vita di Clara, che, a quanto pare, l’unica cosa autentica che faceva, era amare lui: lei aveva tutto e l’aveva ottenuto senza fare fatica, lei aveva un’amica, Giuliana, la sua condanna e il suo punto di riferimento.
La scena è dominata da sentimenti contrastanti in una storia che offre molti spunti di riflessione e che lascia con l’amaro in bocca, perché, a pensarci bene, ci potrebbe essere un uomo a una stella in ognuno di noi: si annida nella parte del cervello morbosamente attaccato ai quei benefit aziendali che non hanno mai arricchito nessuno, trova conforto e sicurezza nel letto di un matrimonio finito e svago in una donna come Clara, brillante in apparenza, ma vittima di se stessa e di quel mondo a cinque stelle che la circonda.