La bambina nel buio



Antonella Boralevi
La bambina nel buio
Baldini + Castoldi
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Cosa c’entra una giovane ragazza inglese appena arrivata a Venezia con un caso di cronaca nera vecchio di trentadue anni? Ce lo racconta Antonella Boralevi nel suo ultimo romanzo “La bambina nel buio”.
Una serata estiva, bella e calda, una festa in una villa da sogno, la padrona di casa che riceve i suoi ospiti in un abito rosso, sfavillante, scollato, a mettere in mostra una bellezza prorompente. Un marito innamorato, orgoglioso della bellissima moglie e della sua bambina, la piccola Moreschina. Un contorno di amici, ricchi, famosi, in una gara a chi ha il titolo più antico e più importante. La festa procede fino al culmine dei fuochi di artificio, ma la piccola Moreschina scompare.Emma è appena sbarcata in una Venezia autunnale, cerca riposo fisico, ma soprattutto mentale dal travaglio emotivo di cui è vittima. Ha abbandonato la sua vecchia vita, la carriera di brillante avvocato e  un amore sbagliato, per cercare di iniziare una nuova vita, e nasconde un segreto. E’ ospite del Conte Briani, un settantenne blasonato poco cordiale, burbero, che vive isolato nel guscio della sua antica dimora, con unica compagnia la governante Edna. E nasconde un segreto.
“La bambina nel buio” scorre su due piani temporali, nel 1985 con la scomparsa di Moreschina e nel 2017 con l’arrivo di Emma a Venezia. Antonella Boralevi è bravissima a tessere la trama, il libro salta continuamente avanti e indietro nel tempo, su due storie che apparentemente non sono collegate, ma che si fondono sempre di più con l’avanzare delle pagine. La Boralevi alterna capitoli in terza persona a racconti in prima persona e ci fa entrare nelle mente dei protagonisti, ci svela a poco a poco le emozioni che ci sono dentro i loro cuori. Emozioni spesso malvagie, negative. E’ un romanzo cupo, in una Venezia cupa, piovosa, avvolta dalla nebbia, descritta magistralmente con i suoi ponti sospesi sui canali melmosi, e i palazzi che sembrano emergere dell’acqua.
All’inizio il romanzo sembra lento, impegnativo da seguire, tanti protagonisti e tante situazioni che come i  tasselli di un puzzle, sembrano non combaciare mai. Ma la Boralevi accompagna il lettore, dosando i continui colpi di scena e tenendo alta la suspense fino all’ultima pagina, completando gli incastri del puzzle, in un finale che non è proprio scontato. A poco a poco la scrittrice solleva la coperta di rispettabilità, svelando intrighi e ipocrisie, amori malati e manipolati, rivelando segreti custoditi per troppo tempo, entrando nel profondo dell’animo umano e raccontandone la parte più intima e nera. “La bambina nel buio” è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, tiene incollato il lettore fino alla fine.

 

Lucia Cristiano

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