Terza puntata delle fantasmagoriche avventure di Bas Salieri, targate dall’indimenticabile amico Stefano Di Marino, che tutti aspettavamo. Con, proprio lui. Sebastiano Salieri (detto Bas) posto di fronte a una storia molto particolare.
Ma ora per, chi non avesse letto i due precedenti romanzi Il palazzo delle cinque porte e La torre degli scarlatti, sempre con Salieri protagonista, a voi una presentazione del personaggio. Intanto, occupazione ufficiale: illusionista, studioso dell’occulto ma anche “cacciatore di ciarlatani, di finti maghi e nemico di quelli che approfittano della superstizione della gente…” . Insomma, una specie di detective se il caso , ma anche un colto saggista, esperto di storia, culti antichi e arcane tradizioni esoteriche, ormai però più richiesto come autore di libri ed esperto del settore.
Descrizione fisica: “un uomo alto, elegante. lineamenti affilati, capelli scuri appena venati di grigio che scendono sul collo, ostenta una barba a mosca (con un ciuffo appena più lungo sotto il labbro inferiore) dall’aspetto un po’ luciferino. Un uomo, Salieri, dal fascino un po’ tenebroso che anni prima gli aveva fruttato un certo successo tra le signore che venivano ad applaudire i suoi spettacoli famosi in tutta Europa.
Proprio lui, Bas Salieri, che al volante della sua automobile è in arrivo a Bologna, proveniente dalla sua bella residenza nel Plantage nel quartiere dei Musei Verdi di Amsterdam e dai suoi passati trionfi del palcoscenico.
Ma ora. con gli anni che passano avanza, anche un certo malessere, accompagnato da un insopprimibile senso di solitudine per l’abbandono dell’unica donna con la quale credeva di poter condividere sempre tutto. Però lei aveva chiuso e si era allontanata volontariamente. E Bas deve accettarlo. E soprattutto per questo motivo ha accettato l’invito dell’amico Mario Ghiddi, che conosce da lunga data, di raggiungerlo nella sua bella casa di Bologna, prima di Porta San Mamolo , per cambiare aria e dargli una mano su un interessante progetto.
Ad accoglierlo a braccia aperte al suo arrivo sarà Ghiddi, per lui quasi un fratello maggiore, critico e massimo esperto di cinema gotico italiano, che desidera il suo parere su un mistero da risolvere e, a suo dire per distrarlo, e farlo entrare nella giusta atmosfera lo porta con sé a un evento riservato a pochi eletti della Bologna sotterranea: una strana asta semisegreta nella quale verrà battuto il dipinto di Giacomo Morandi, un tormentato inquisitore del XVII secolo che nel 1620 ha condannato a morte come strega la figlia di una ricca famiglia locale. Credeva veramente alla sua imputazione?
La giovane donna potrebbe essere stata tradita da amici che l’avevano accusata, magari ingiustamente. Fatto sta che dopo la sua morte, l’inquisitore si era ritirato in penitenza e aveva dipinto un quadro che raffigurava la scena dell’ultimo rogo con la sua vittima. E sarà proprio quello ad andare all’asta quella sera.
Il quadro ingolosisce molti, o almeno pare, e tra loro sicuramente Verbena Vardi, unica discendente della presunta strega condannata dall’inquisitore e attuale proprietaria della Casa delle Salamandre.
Forse perché tra le pennellate, la leggenda vorrebbe che l’ex inquisitore, pentito del proprio giudizio, abbia nascosto delle tracce che rimandano ai mandanti dell’ accusa contro la donna.
Un’ asta combattutissima e che spingerà il valore del dipinto alle stelle, ad aggiudicarselo sarà il gallerista Ruben Moioli.
Mario e i suo gruppo di conoscenti, belli ed equivoci, tra i quali primeggiano lo strano quartetto di amiche esoteriste Delia, Gabri, Carda, Elena: tre belle e una bruttina, sospettano ci sia qualche contorta motivazione sotto…
E ben presto l’oscura e fatale fama, legata alla spaventosa morte della strega, sembra volerlo confermare.
Ma quanti e quali misteriosi enigmi nasconde la ricchissima magione dei Vardi, ribattezzata “La Casa delle Salamandre” forse in memoria di una schiera di sanguinari guerrieri cinquecenteschi, antenati dell’attuale proprietaria, e i loro lugubri e minacciosi fantasmi che, si narra , siano celati dai sotterranei più profondi.
Intanto, la sconfitta nell’asta, la contessa Verbena Vardi donna ricca, sola, forse ancora angosciata per la morte dell’unico figlio in un incendio devastatore che non le ha lasciato di lui altro che cenere, cerca con ogni mezzo di riappropriarsi del quadro…
Ma cosa poteva mai aspettarsi Salieri con una nuova storia legata alla negromanzia e non solo, in una città atterrita dalla magia nera e dove i demoni sembrano di casa? Il nostro eroe dovrà confrontarsi con oscuri segreti da svelare, con sconosciuti contrasti familiari, con la bella e talentuosa padrona del bed&brackfast che l’intriga, mentre la falce della morte pare voler colpire ancora e ancora, inesorabilmente.
Insomma Salieri deve riuscire a sbrogliare l’intricata matassa. La mancanza di Zaira, spesso sua guida pesa ma il faro, pur da lontano segnala qualcosa ancora e pian piano il nostro mago sta imparando a cavarsela, a convivere con il suo io e a imparare a fare da solo.
Una volta di più Stefano Di Marino ci fa correre e mischia abilmente le carte, aggiungendo al tutto i colori, i rumori e le suggestioni di un’antica e talvolta tenebrosa città come Bologna , le ombre di una misteriosa ossessione.
E con La casa delle salamandre ci offre un romanzo d’avventura denso di intrighi e di mistero come solo lui sapeva fare.
La casa delle salamandre – Stefano Di Marino
Patrizia Debicke