Le larve



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Le larve
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“Le larve” è il nuovo romanzo di Claudio Morandini, ritratto vibrante e oscuro di un’Italia rurale ancora non completamente addomesticata dall’uomo. Campagne desolate, buio che inghiotte e nasconde peccati e peccatori, fango e paludi, dove strisciano creature fameliche e la terra. Una terra che accoglie tra le viscere larve affamate ma anche uomini stravolti dai languori primordiali. La terra come madre a cui tutto fa ritorno. “Le larve” è un racconto di formazione che procede con salti temporali tra passato, presente e guizzi come schegge provenienti da un futuro poco rassicurante.

Il lettore rimane sospeso in bilico tra le generazioni che si susseguono in un lugubre e misterioso walzer che odora di vita e morte. La grande casa padronale dove si svolge gran parte della vicenda sembra osservare i suoi abitanti sogghignando. Le stanze dove si sono consumati orribili misfatti sono intrise delle miserie delle vittime, del senso di colpa dei carnefici o del sadismo raccapricciante di chi cova vendetta senza trovare pace. Claudio Morandini regala un volto innovativo e suggestivo alle paure primordiali celate nell’animo umano. Cesellando le frasi con un linguaggio raffinato costruisce personaggi così reali che a tratti pare di sentirli respirare senza mai rinunciare a una tetra ironia di fondo. La malattia, la pazzia, il desiderio e l’odio ma anche il letargico desiderio di lasciarsi vivere e l’apatia che consuma la classe nobiliare come un morbo e può infettare persino Morgo, il cane di famiglia dall’occhio acquoso che osserva assente gli incidenti che colpiscono chi si avvicina troppo alla dimora. Centro magnetico attorno a cui sembra svolgersi l’intera vicenda è il dipinto dal crudele realismo che tratteggia il capofamiglia, uomo ferino e maligno che continua a esercitare il suo malefico influsso persino dall’aldilà.

barbara baraldi

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