Trappola a Porta Nuova



Rocco Ballacchino
Trappola a Porta Nuova
frilli
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Comincia tutto con un sogno. Il sogno di una romantica storia d’amore che inizia in un torrido pomeriggio estivo. Sogno che, però, presto si trasforma in incubo. L’incubo di Daniele Bagli, impiegato dall’esistenza vuota e monotona, che, alla stazione di Porta Nuova, attende impaziente l’arrivo del treno 708 proveniente da Roma. Il treno che passa una volta sola nella vita. Quel treno che la vita può cambiartela in meglio. Mai Daniele Bagli però avrebbe potuto immaginare che l’arrivo di quel treno al binario 13 della stazione Porta Nuova di Torino la vita gliel’avrebbe distrutta. La ragazza che aspettava alla stazione, con le mani sudate e la salivazione azzerata, non arriverà mai. Dopo averla a lungo e invano attesa, Daniele, deluso e arrabbiato, torna a casa e, in preda alla collera per essere stato vittima di quello che lui crede uno scherzo di cattivo gusto, sfoga tutta la sua frustrazione sulla bacheca Facebook della donna che lo ha preso in giro e umiliato. Proprio sul social network più famoso della rete, Daniele aveva conosciuto Bambi, questo lo pseudonimo dietro al quale la ragazza celava la sua vera identità. E dal momento in cui i due avevano “stretto amicizia”, qualcosa tra loro era nato, in modo spontaneo. Un feeling, una sintonia, forse un sentimento, cresciuto messaggio dopo messaggio, giorno dopo giorno, fino a spingerli alla decisione di incontrarsi, stavolta nel mondo reale, dopo essersi a lungo frequentati in quello virtuale. Un appuntamento al buio. Alla stazione, come nella migliore tradizione dei film romantici. Lui la attende al binario con un mazzo di rose in mano, ma lei, da quel treno, non scenderà mai. Non perchè gli abbia dato buca, come lui pensa, ma perchè è morta. Selvaggiamente accoltellata nell’angusta toilette dell’Intercity Roma-Torino. Quando un’edizione straordinaria del tg da notizia dell’assassinio di una giovane donna a bordo del treno 708 proveniente da Roma, Daniele Bagli, istintivamente, sa già che si tratta di Bambi, che adesso ha un nome e un cognome: Marzia Paolini. Il protagonista, di colpo, sprofonda in un buco nero di sensi di colpa che lo portano all’estremo di considerarsi lui, se non l’esecutore materiale, almeno il mandante dell’omicidio, dal momento che era stata sua l’idea di dare appuntamento a Bambi proprio a Torino. Ha così inizio il tormento di Daniele Bagli, perseguitato dal senso di colpa e braccato dalla polizia, che, sulla base di indizi schiaccianti a suo carico, ha nel frattempo individuato in lui l’assassino di Marzia Paolini, il mostro che l’opinione pubblica vuole dietro le sbarre. In una calda Torino post olimpica, Daniele Bagli, sfuggito all’arresto, si muove, sostenuto dai suoi sospetti e da una rabbiosa disperazione, alla ricerca di risposte alle domande che gli affollano la mente: “Chi vuole incastrarmi? E perchè?”. Infatti, qualcuno ha voluto incastrarlo, tendendogli una trappola perfetta. Qualcuno di cui Daniele non sospetterebbe mai. “Trappola a Porta Nuova” di Rocco Ballacchino è un noir ben scritto, agile e appassionante, al pari delle precedenti opere dello scrittore torinese. Attraverso una struttura ben congegnata, che strizza l’occhio alla sceneggiatura cinematografica, l’autore riesce a catturare l’attenzione del lettore e a mantenerla viva dall’inizio alla fine. Uno dei punti di forza del romanzo è certamente l’approfondita e attenta caratterizzazione psicologica del protagonista, Daniele Bagli, che Ballacchino ha sapientemente scolpito attribuendogli pensieri ed emozioni che potrebbero appartenere a ognuno di noi. Il Daniele Bagli di “Trappola a Porta nuova” è una sorta di novello Raskolnikov, il protagonista di “Delitto e Castigo” di Dostoevskij, con una differenza però sostanziale: il primo è innocente, il secondo invece è colpevole. Estremamente attuale è il tema dei social network, in particolare Facebook, abilmente utilizzato dall’autore per dare il là all’intera vicenda.

Gabriele Cantella

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