Era la Milano da bere



Alessandro Bastasi
Era la Milano da bere
Frilli
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Nuovo, convincente romanzo noir di Alessandro Bastasi, “Era la Milano da bere” racconta l’ascesa e la successiva caduta agli inferi di Massimo Gerosa, brillante manager presso la COMOR, colosso dell’informatica, guidata dall’industriale di origine ebraica Roberto Modigliano.
Per la carriera Massimo trascura la moglie Anna, bellissima donna con forti ambizioni di scalatrice sociale, e la figlia Cristina.
Quando verrà di punto in bianco licenziato, per motivi che all’inizio sono poco chiari, il protagonista, lasciato prestissimo dalla moglie, scenderà in breve tutti i gradini della scala sociale, riducendosi a vivere in macchina e a essere quasi ammazzato di botte da due skinhead in un bar della periferia milanese.
Da quest’episodio inizierà una specie di lenta e apparente risalita, che si interromperà però ben presto in modo tragico.
Nonostante il titolo, il romanzo non è ambientato nella “Milano da bere” dei favolosi anni 80, bensì in quella successiva, livida, degradata e disperata, degli anni della crisi.
I fili della narrazione vengono condotti con grande maestria e portati avanti quasi in contemporanea rispetto ai diversi protagonisti, le cui vite sembrano via via allontanarsi e ricongiungersi, sino al finale, che è drammatico, dolente e ricco di suspense.
Molti romanzi di questi anni parlano della crisi che attanaglia il Paese e ne prendono spunto, ma questo, come pochi altri, riesce a farci comprendere quanto i suoi effetti possano in un lampo coinvolgere tutti quanti noi, senza quasi che abbiamo il tempo di rendercene conto, con conseguenze drammatiche sulla nostra vita e sul nostro modo di pensare e di agire.
L’autore, con il suo stile scarno e asciutto, riesce a far emergere, dai fatti e dai dialoghi, oltre e forse più che dalle notazioni psicologiche, il carattere e le debolezze dei protagonisti, che hanno, quasi tutti, al di là della facciata, qualcosa da nascondere, qualche vizio inconfessabile, qualche scheletro nell’armadio o problema irrisolto.
Come precisa lo stesso scrittore, sono assolutamente riconoscibili sia lo scenario che fa da sfondo ai fatti sia molti spunti della cronaca degli ultimi anni.
E come sempre, Milano è bella e affascinante, anche nella tragica desolazione di persone e di luoghi che ci viene esposta.
Ben concepito e ben scritto.

 

Gian Luca A. Lamborizio

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