Serial killer per fiction e per davvero. Un saggio sul fascino sinistro dei serial killer
In libreria da qualche settimana, Serial killer per fiction e per davvero (Las Vegas edizioni) è la nuova fatica letteraria della criminologa e giornalista milanese Cristina Brondoni, consulente in ambito forense, collaboratrice, fra l’altro, del generale Luciano Garofano e già nota agli amanti del noir per parecchi saggi e manuali di ambito criminologico ma anche per due bei romanzi, usciti qualche anno addietro (Voglio vederti soffrire e L’appartamento dell’ultimo piano). Proprio a proposito di romanzi, vi spoilero una piccola chicca, ma non ditelo a nessuno: è imminente l’uscita del terzo della serie.
Pure Serial killer per fiction e per davvero tratta, come già dice il titolo, di assassini seriali, con originali parallelismi fra ciò che accade nelle serie tv o cinematografiche e la cruda realtà delle vicende di sangue a cui assistono quotidianamente forze dell’ordine e inquirenti.
Come tutti sappiamo, molto spesso i serial killer esercitano su lettori e spettatori amanti delle emozioni forti un fascino sinistro, e prova ne sono i thriller e le serie tv in cui gli antagonisti, e qualche volta pure i protagonisti, sono, appunto, assassini seriali sempre più efferati e che hanno grandissima presa sul pubblico.
Nella realtà, questa particolare tipologia di criminale rappresenta un numero infinitesimo sulla totalità dei fatti di sangue (e aggiungo, ovviamente, per fortuna!) ma è indubbio che le loro azioni, spesso perpetrate per anni e ai danni di molte, moltissime vittime, vengano particolarmente studiate da esperti di tutto il mondo per provare a comprenderne le motivazioni (che sono, ahimè, le più varie, e spaziano dall’avidità al puro piacere di uccidere) e le modalità di azione e, nel contempo, tentare di ridurre il fenomeno.
Il fatto è che un conto sono le fiction, che rappresentano di norma una realtà patinata e in qualche modo edulcorata, un conto è la realtà concreta di cui dicevo sopra; i racconti delle vittime “reali” di questi assassini seriali che sono riuscite in qualche modo a sfuggire loro sono infatti davvero agghiaccianti, e superano purtroppo ogni più fervida fantasia cinematografica.
Nel suo libro Cristina Brondoni porta parecchi esempi di serie che hanno trattato queste vicende, in parte ispirate a fatti reali e in parte di fantasia, e che hanno avuto, quasi sempre, un indubbio successo, (e questa parte rappresenta davvero una piccola miniera di informazioni per gli appassionati del genere), ma, soprattutto, ci fa conoscere da vicino parecchi assassini seriali in carne e ossa, quasi tutti prima o poi scoperti e condannati alla pena di morte o a lunghissime pene detentive.
Si va dall’affascinante Ted Bundy, brillante avvocato mancato e massacratore di ingenue e innamorate fanciulle alla nostra Leonarda Cianciulli (la famosa “saponificatrice”), dall’ancora ignoto Jack The Ripper che agì indisturbato nei bassifondi della Londra vittoriana di fine ‘800 a Charles Manson, scomparso qualche anno fa, assassino fra l’altro della bellissima attrice Sharon Tate, e alla sua famigerata “family”. Insomma, ce n’è veramente per tutti i… gusti, e di ognuno Cristina, da esperta (e appassionata) del genere, ci fornisce notizie insolite e curiosità anche un po’ macabre.
Un agile volumetto, scritto anche con molta ironia, da gustare preferibilmente nelle serate nebbiose o magari quando il vento notturno fa scricchiolare sinistramente porte e finestre.